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Strade dissestate, rifiuti, incuria: i disagi di Lecce segnalati dai lettori

I cittadini stanno continuando a risponde all'iniziativa lanciata da Lecceprima.it chiedendo l'intervento del nuovo sindaco Carlo Salvemini. Fra le altre cose, arriva anche un appello anche per un servizio di cremazione

LECCE – Traffico, innanzitutto, ma anche degrado urbano, marine abbandonate al loro destino, quartieri dissestati, tasse troppo alte e servizi inadeguati. Questa è la fotografia che hanno scattato i cittadini leccesi che hanno aderito con slancio all’iniziativa lanciata da Lecceprima.it, “Consigli per la città”, volta a creare un canale diretto di comunicazione con il nuovo sindaco, Carlo Salvemini.

Al primo cittadino, per tramite della redazione, i residenti del capoluogo hanno inviato decine di mail con lamentele di ogni tipo, partendo dagli storici ed irrisolti problemi che affliggono Lecce, fino alle richieste meno scontate. Non sono mancati i consigli per rendere più vivibile il capoluogo barocco insieme agli auguri sinceri rivolti alla nuova amministrazione in cui i cittadini ripongono molte sopite speranze.

Ecco, quindi, il secondo resoconto dell’iniziativa alla quale si è può contribuire inviando una mail a redazione@lecceprima.it ed inserendo come oggetto “consigli per la città”, specificando nome e cognome e se si vuole rimanere anonimi.

Le mail.

A.C. parte da un tema sempre attuale, quello dei rifiuti, disservizi compresi: “Lecce è diventata una discarica a cielo aperto e percorrendo, per esempio, i marciapiedi di via Leuca, tocca fare lo slalom tra escrementi di animali e rifiuti maleodoranti. Lungo l’adiacente via XX Settembre, spesso male illuminata, si possono trovare nella penombra siringhe abbandonate, mentre lungo viale Otranto e viale Lo Re si sono strisce pedonali fantasma”.  Anche Lena ha segnalato problemi in via Leuca, nel tratto che la collega a Castromediano: “Ogni giorno conviviamo con gli alberi che non vengono potati e che lasciano foglie che intasano tombini. La pulizia delle strade non viene quasi mai realizzata, l'illuminazione è scarsa”.

Un cittadino anonimo, in linea con le segnalazioni precedenti, ha voluto accendere un faro sulle condizioni in cui versa via 95esimo Reggimento Fanteria: “Ormai da anni la piazza è abbandonata: ci sono erbacce, topi ed ho addirittura visto gettare sacchi immondizia. Quando sistemeranno piazza Tito Schipa? Siamo nel centro della città, è una vergogna”.

Le denunce delle condizioni di ordinario degrado si sprecano: Antonio fa presente che la piazzetta di Porta Napoli “ogni giorno viene deturpata da ragazzi in skate che danneggiano il pavimento e le panchine circostanti”; Salvatore denuncia la situazione di viale Oronzo Quarta (già interessata da un giro di prostituzione) e di via Don Bosco “dove ci sono ubriachi  molesti presso uno spaccio che sicuramente meriterebbe una ispezione della Asl per verificare le carenti condizioni igienico sanitarie”.

Un capitolo a parte è quello delle periferie. Nelle denunce ritornano via Bari (“il sindaco Perrone aveva assicurato il rifacimento del manto stradale ed un maggior controllo delle soste selvagge nei pressi della pasticceria Capilungo: mai visto niente”) ed il quartiere Cicolella che, a detta di Daniela, non è mai stato valorizzato. “La precedente amministrazione ci ha fatto tante promesse, ma in realtà non è stato fatto nulla – scrive la cittadina -: c’è un centro polisportivo nelle vicinanze, ma mancano i servizi più basilari. Eppure il quartiere è frequentato da giovani coppie che hanno acquistato casa da queste parti. Per vitalizzare la zona si potrebbe organizzare qualche evento estivo come una sagra, il cinema all'aperto e iniziative per far divertire i bambini”.

Nota dolente, da tempo immemore, è quella del traffico. Il tema è stato declinato dai cittadini in ogni sua variante: dal pericoloso incrocio del bar Rosso e Nero, rimasto in attesa di una regolamentazione (“stiamo aspettando il morto?”), dai vigili urbani che dovrebbero muoversi nel traffico “in bici oppure a piedi”, fino al problema delle buche del manto stradale, passando per il disagio dei parcheggi a pagamento che gravano anche su chi si reca in città per lavoro ed è costretto a spendere una considerevole cifra per lasciare la macchina, in assenza di spazi per la sosta gratuita.  

“Tutti i dipendenti, come i commessi, tutti noi dipendenti  non guadagnano abbastanza per potersi permettere 10 euro al giorno di parcheggio”, lamenta una signora. La sua denuncia è rafforzata da quella di un residente di San Cesario che ogni giorno si reca a Lecce per lavorare, usando un mezzo proprio: “Ne farei volentieri a meno se ci fosse la disponibilità di qualche corsa degli autobus da e per Lecce. Niente di eccezionale, basterebbero quattro corse di andata e ritorno, per esempio alle 9, alle 13, alle 16 ed alle 20”.

Nelle segnalazioni non sono mancati i richiami alle marine leccesi: San Cataldo innanzitutto (“bistrattata da tempo, sembra che non interessi a nessuno quello che potrebbe essere un ottimo punto di riferimento per una nuova iniziativa economia” e addirittura “invasa da zanzare e blatte”) e la strada per raggiungere la località balneare che crea non pochi disagi (“arrivare al mare in periodo estivo è come attraversare un deserto”). Ma anche Torre Chianca: “Non sapevo che esistesse a Lecce un fiume sotterraneo, come non lo sanno tantissimi leccesi: sarebbe intelligente per la attuale amministrazione capire l'importanza di questo bene naturale e fare degli investimenti adeguati”, consiglia un lettore.

E ancora, a proposito della viabilità, uno studente universitario sollecita la nuova giunta a realizzare “una campagna di sensibilizzazione verso i residenti leccesi per educarli a comportarsi in modo giusto e rispettoso”, ad usare i mezzi pubblici, scongiurando comportamenti incivili lungo le strade. Una campagna abbinata all’aumento dei servizi di mobilità alternativa che prevedano la costruzione di una vera pista ciclabile.

Un lettore, invece, pone l’accento sugli edifici privati fatiscenti che si possono trovare in ogni punto della città, in particolare nel quartiere San Pio: “Questi edifici, abbandonati e degradati, oltre a rappresentare un pericolo per via dei cornicioni e dei balconi ad alto rischio di crollo, o per l'incolta vegetazione ricettacolo di animali, restituiscono un'immagine negativa ed impediscono ad alcune zone di quartiere di essere riqualificate”.

Poi ci sono i genitori, come Fernanda, che chiedono maggiori servizi per i bambini: “Molto spesso i piccoli della prima e seconda infanzia non hanno un luogo pubblico dove trascorrere le ore in maniera costruttiva ed educativa anche d'estate: che ne direbbe il nostro sindaco di riqualificare la scuola Cesare Battisti al fine di accoglierli nelle sue aule?”.  

Infine non è mancato un appello rivolto a Salvemini e sottoscritto da 21 cittadini per ottenere un servizio di cremazione dignitoso: “Non è più tollerabile – scrivono loro - che chi manifesti la volontà di affidarsi a un servizio di cremazione non abbia ancora oggi altra scelta che rivolgersi a Bari. Altrettanto auspicabile sarebbe l’allestimento di una sala per funerali laici nel cimitero monumentale della città. Si tratterebbe dunque di includere nel programma di buongoverno la costruzione di un sito per la cremazione dei corpi”.

Pietro, infine, segnala che la nuova isola ecologica interrata, posta in via Trinchese, all'incrocio con via Braccio Martello,  ha già parte del cordolo laterale spaccato perché centrata in pieno da un’automobile. Il lettore ha allegato una foto ed invitato l’amministrazione a trovare una diversa collocazione.

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