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Striscione sul Comune: Marò a casa. Il sindaco: "Tutti i Comuni alzino la voce"

L'iniziativa è di Massimo Martella, primo cittadino di Nociglia. "Rimarrà lì fin quando non saranno tornati a casa dalle loro famiglie". Una goccia nel mare delle varie iniziative di queste ore, ma con una richiesta ai suoi colleghi: "Tutti i Comuni d'Italia dovrebbero far sentire la loro voce"

NOCIGLIA – Quello striscione, giura il sindaco, rimarrà sulla facciata del Comune fin quando tutta questa storia non sarà dimenticata. Cioè, fin quando i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non saranno definitivamente tornati in Italia.

L’interminabile tira e molla con l’India prosegue e in più in queste ore c’è apprensione per le condizioni di Latorre, ricoverato al Policlinico San Donato dopo un intervento chirurgico al cuore avvenuto nei giorni scorsi, per correggere un'anomalia congenita. “Riportiamo a casa i nostri Marò”, c’è scritto su quel telo di plastica, esposto sulla facciata della sede municipale di Nociglia. 

L'iniziativa è stata intrapresa dal sindaco Massimo Martella e condivisa dai suoi collaboratori. Un sasso nello stagno, uno dei tanti nel mare di iniziative e parole che si stanno sollevando in Italia in queste ore. Alcune anche fortemente provocatorie, come quella del consigliere regionale di Forza Italia in Emilia Romagna, Galeazzo Bignami, che in un post su Facebook ha proposto di occupare l’aeroporto di Fiumicino e impedire l’imbarco.

Il primo cittadino del piccolo Comune dell’hinterland di Maglie intende così tenere viva questa questione ogni giorno. “Vanno riportati a casa, dalle loro famiglie, nella loro patria”, commenta. “La nostra diplomazia deve attuare tutto ciò che è possibile fare senza perdere ulteriore tempo, coinvolgendo la comunità internazionale”.

E da qui la proposta, estesa ai colleghi di tutta Italia: “Tutti i Comuni italiani dovrebbero far sentire la propria voce per riportare a casa i due marò. Nella prossima seduta del Consiglio comunale si discuterà anche di questa questione, allo scopo di deliberare un appello “deciso e forte” per il loro ritorno a casa”. E sullo striscione, assicura: “Lo toglieremo solo quando i nostri connazionali potranno riabbracciare le loro famiglie”. 

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