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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Su trasporto pubblico pugno di ferro della Provincia

Palazzo dei Celestini annuncia il ricorso giudiziario contro la Regione Puglia per il mancato trasferimento dei finanziamenti spettanti alle province. Antonio Gabellone: "Atteggiamento irricevibile"

LECCE - Gabellone lo aveva annunciato nei giorni scorsi: "Se la Regione non trasferirà i finanziamenti che spettano alla provincia sul trasporto pubblico, porteremo le nostre ragioni in sede giudiziaria". E così la lunga querelle tra Viale Capruzzi e Palazzo dei Celestini, passata attraverso una tornata elettorale a colpi di veleno nel marzo scorso e condita dallo scontro legale sul caso 275 e successivamente dalla polemica sulla cultura (con il premio alla Guzzanti ad Otranto), si arricchisce di un nuovo capitolo.

Al di là delle promesse reciproche di collaborazione tra enti, in realtà, dunque, sembra emergere che alle parti litigare non dispiaccia poi tanto. Ma, in merito a quest'ultima vicenda, la provincia continua a rinfacciare alla Regione di non dare da un anno e mezzo nessun cenno o segnale, non manifestando l'intenzione di ottemperare agli obblighi previsti dalla legge, finanziando alle province pugliesi i costi del trasporto pubblico locale.

La battaglia di Antonio Gabellone per questo continua e la giunta provinciale ha approvato il ricorso alla magistratura ordinaria, per ottenere le dovute spettanze, determinate dalla legge, in materia di trasferimento delle risorse per il servizio di trasporto pubblico locale: "La Giunta Vendola - chiarisce il presidente della provincia di Lecce -, tra risposte mancate, domande cadute nel vuoto, inerzie e lassismi, continua, con pervicacia, a penalizzare i suoi stessi territori e il Salento in particolare; un comportamento inaccettabile e non più tollerabile, che la Provincia ha deciso di contrastare in tutte le sedi".

Così come stabilito dalla legge, gli oneri annualmente derivanti dalla rivalutazione dei servizi minimi non possono essere posti in carico dei bilanci delle province; anche nell'ultimo incontro tenuto all'Upi, l'assessore regionale Guglielmo Minervini sembra aver rappresentato l'impossibilità di destinare come previsto le somme concernenti queste rivalutazioni dei servizi minimi, assegnate alle province in base agli indici Istat, la quota parte spettante dei rimborsi Iva che la Regione percepisce dallo Stato e parte dei crediti maturati dalle province nel tempo.

"Dinanzi a questa presa di posizione irricevibile - dichiara Gabellone -, la Provincia di Lecce continuerà a garantire ai cittadini i servizi minimi, tutelandosi con il ricorso alla magistratura ordinaria per il mancato rientro delle somme già spettanti. Per questo, nell'ultima seduta di giunta provinciale, dopo aver tentato invano ogni percorso di concertazione istituzionale, è stato definitivamente approvato il ricorso all'azione giudiziaria avverso la Regione Puglia, ‘al fine - si legge nella Delibera - dell'accertamento del diritto ad ottenere le indispensabili risorse finanziarie mirate all'effettivo mantenimento del servizio di trasporto pubblico locale e alla copertura degli oneri connessi al recupero dell'inflazione'".

Marti: "Dal governo nuovi fondi per i trasporti pubblici"
"Bene ha fatto la giunta provinciale di Lecce guidata da Antonio Gabellone a costituirsi in giudizio contro la Regione che nega alle province i fondi per il Trasporto pubblico locale perché la strategia di Minervini e compagni è chiara: negare i fondi regionali per poi incolpare il Governo Berlusconi di tagli che non esistono". Questa la denuncia del consigliere regionale salentino del Pdl, Roberto Marti, che rincara la dose: "Tra la legge finanziaria approvata alla Camera e la riunione del Cipe dell'altro giorno al trasporto pubblico locale nel Mezzogiorno sono arrivati dal Governo nazionale 390 milioni di euro. E il Cipe in particolare ha stanziato ben 29 milioni di euro per interventi sulle Ferrovie Sud Est".

Numeri che, per Marti, Minervini e compagni starebbero negando, parlando di tagli: "L'unica via, quindi - conclude -, resta quella intrapresa dal presidente Gabellone: chissà che dinanzi all'autorità giudiziaria la Regione non cominci a dire la verità sul fatto che il governo nazionale non taglia neanche un euro ai servizi e il governo Vendola invece, tiene per sé i soldi destinati ai servizi per i cittadini, in primo luogo per poter paventare tagli nazionali inesistenti, poi per "investirli" in sprechi e clientele".

Minervini risponde a Gabellone sul ricorso per il trasporto pubblico provinciale

"Fa specie che il presidente Gabellone non resista alla tentazione di ricorrere all'uso demagogico dell'azione giudiziaria". L'assessore regionale alla Mobilità Guglielmo Minervini risponde così alla notizia della costituzione in giudizio da parte della Provincia di Lecce che pretende il riconoscimento degli oneri derivanti dalla rivalutazione Istat per i servizi minimi di trasporto di sua competenza, che la legge regionale 18/2002 invece attribuisce all'ente cui i servizi sono affidati.

"Peccato - continua Minervini - che Gabellone si scordi di sottolineare che la Regione, pur non dovendolo, è già andata incontro alle esigenze delle Province con un contributo finanziario per i servizi minimi nel marzo del 2010. A noi spiace constatare l'inconsistenza della sua provocazione, perchè il tema da lui sollevato esiste dal 2002 e prova ne è che, i contratti di servizio che la sua Provincia ha stipulato con i fornitori, addebitino esclusivamente al suo ente gli oneri che adesso prova a scaricare alla Regione. Andare a caccia di capri espiatori, quando non si riescono a risolvere i problemi, è un pessimo modo di amministrare un territorio".

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