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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Parabita

Sulla proroga dello scioglimento del Consiglio urge un giudizio di merito

Prosegue la battaglia giudiziaria dell'ex Giunta Cacciapaglia. Ieri discussione al Tar del Lazio. Udienza pubblica il 3 aprile

ROMA – Il momento di una nuova tornata elettorale si avvicina e a Parabita la situazione è resa complessa dallo scioglimento del Consiglio comunale per pericolo di infiltrazioni mafiose, decretato il 17 febbraio del 2017.

La battaglia giudiziaria, come previsto, prosegue su più fronti e ieri, disattesa la richiesta di un provvedimento cautelare, sul caso dell’impugnativa della proroga della gestione commissariale straordinaria del Comune, il Tar del Lazio ha però anche fissato l’udienza pubblica al prossimo 3 aprile. Vi è la necessità di un giudizio di merito e questo, come evidenziato in discussione dall’avvocato Pietro Quinto (che, con l’avvocato Luciano Ancora, rappresenta l’ex Giunta Cacciapaglia), per “contemperare i contrapposti interessi”.

L’istanza cautelare presentata dagli ex amministratori non è stata accolta, visto che il periodo commissariale volge ormai al termine, ma si dovrà comunque arrivare a un giudizio di merito, anche perché gli ex amministratori hanno sottolineato la necessità di presentarsi al turno elettorale, molto probabilmente previsto per maggio, con una chiara affermazione di principio da parte del giudice amministrativo circa la legittimità o meno della proroga dello scioglimento del Consiglio Comunale di Parabita e della conseguente gestione straordinaria.

L’ex sindaco Alfredo Cacciapaglia e gli esponenti della sua Giunta, infatti, hanno contestato nel loro ricorso la legittimità procedurale e sostanziale con cui si è pervenuti alla proroga prevista dalla legge solo in presenza di “casi eccezionali”. Tutto questo, mentre si è ancora in attesa dell’esito di un altro ricorso, quello per revocazione, già discusso davanti al Consiglio di Stato, riguardante la tempestività dell’appello proposto dall’Amministrazione statale contro la sentenza del Tar Lazio che aveva disposto l’annullamento dello scioglimento del Consiglio Comunale.

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