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"Sviluppo delle marine? Ma il poligono non si tocca"

Il consigliere regionale dell'Udeur Buccoliero difende la base di Torre Veneri: "La Scuola di Cavalleria porta avanti delicati compiti di formazione. E la sua presenza ha scongiurato l'abusivismo"

"Lo sviluppo delle marine leccesi deve passare attraverso un ben più articolato piano di intervento, di cui il poligono di Torre Veneri rappresenta un aspetto meramente marginale. Non é certamente con la demagogia che si favorisce lo sviluppo delle nostre marine". Antonio Buccoliero, consigliere regionale dell'Udeur, vicepresidente della VII commissione, Affari istituzionali, difende il poligono militare, di fronte alle critiche di chi ritiene che possa ostacolare lo sviluppo delle marine leccesi.

"Non dimentichiamo - prosegue il consigliere Buccoliero - che il poligono militare é una propaggine fondamentale della Scuola di Cavalleria, che porta avanti delicati compiti di formazione per l'impiego operativo del personale dell'Arma. Il poligono di Torre Veneri rientra, infatti, in una delle sfide più impegnative che attendono l'Esercito Italiano nel nuovo millennio: la simulazione. Si tratta di un'importante attività , che non solo prepara i nostri giovani militari ad affrontare scenari di pericoli in terre lontane, ma che consente, al contempo, notevoli vantaggi in termini di risparmio di risorse umane e materiali e di riduzione dei rischi di incidenti. A chi poi - prosegue Buccoliero - accusa i militari di esercitarsi su una zona che presenta scenari bellissimi, bisogna ricordare che proprio la presenza dei militari ha permesso, nel corso di questi anni, di preservare la zona da un abusivismo edilizio selvaggio e da vari scempi umani, che spesso feriscono irrimediabilmente la natura".

"Lo sviluppo delle marine leccesi deve rappresentare un percorso ben più articolato - conclude Buccoliero - che non può risolversi con semplici slogan contro il poligono militare di Torre Veneri e che deve guardare, senza distinzioni di sorta, a tutte le marine, a cominciare da Casalabate, i cui residenti, pur pagando regolarmente le tasse, sono costantemente costretti a rinunciare a servizi fondamentali: dall'acqua ad una strada regolarmente asfaltata".

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