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Taglio treni: "Ma che fine ha fatto il centro destra?"

Si è svolta questa mattina, davanti alla stazione di Lecce, la manifestazione convocata da Rotundo, capo dell'opposizione a Palazza Carafa e da Pankiewicz del Centro Moderato, contro il taglio treni

Si è svolta questa mattina, davanti alla stazione di Lecce, la manifestazione convocata da Antonio Rotundo, capo dell'opposizione a Palazza Carafa e da Wojtek Pankiewicz del Centro Moderato. Obiettivo, protestare contro la decisione di Trenitalia di ridimensionare alcuni collegamenti da e per il Salento. Dall'8 settembre quattro Eurostar sono stati declassati in Eurocity: il Milano-Lecce delle 11.05, il Lecce-Milano delle 13.35, il Taranto-Milano delle 5.34 e il Milano-Taranto delle 13.05.

Ciò significa che i convogli Etr 500 sono stati sostituiti dai vagoni Eurocity, figli di una tecnologia anni'80 e sprovvisti di vettura ristorante. In base a questo ridimensionamento la dorsale adriatica risulta penalizzata ed il timore è che, ben presto, anche altri treni a lunga percorrenza, come quelli che collegano il capoluogo leccese alla capitale, possano subire la stessa sorte. Questo in base ad un ragionamento di Trenitalia molto semplice: se l'infrastruttura della dorsale adriatica può supportare una velocità massima di 180 chilometri orari, allora meglio utilizzare gli Etr 500 sulle tratte in grado di sfruttare le potenzialità dei mezzi e cioè arrivare ai 300 chilometri orari. "Dove sono i politici pugliesi di centrodestra - si è chiesta ironicamente l'onorevole del Pd Teresa Bellanova- che, fino alle scorse elezioni politiche, appena si registrava un ritardo di un aereo o di un treno inondavano le redazioni di fax e telefonate?".

Arriva a stretto giro di posta la risposta di Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl: "Alla farsa della sinistra, pronta a gettare acqua sul fuoco o ad accendere la miccia secondo le convenienze del momento, il centrodestra risponde con la coerente responsabilità di chi non si limita alle sfilate ma batte i pugni prescindendo dal colore politico di chi siede a Roma. Ne è una dimostrazione l'incontro di giovedì prossimo con il Sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, e l'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, per chiedere ragione delle strategie aziendali per il Sud e dei disservizi che interessano i convogli da e per la Puglia: una pragmatica coerenza a cui fa da contraltare un opportunismo ideologico drammaticamente lontano dalle reali esigenze dei cittadini".

Il governo precedente, su sollecitazione dei parlamentari salentini di maggioranza inserì in extremis, nell'ultima Finanziaria, i termini della convenzione con l'azienda per mantenere gli standard esistenti. È chiaro che adesso quelle risorse non ci sono più o sono state dirottate altrove, magari su quelle zone che riescono a far sentire meglio la propria voce e le cui rappresentanze politiche hanno maggiori capacità persuasive. A tal proposito Pankiewicz ha detto: " Arrivo ad invidiare la capacità di mobilitazione della Lega Nord che sa difendere, anche con una giusta dose di cattiveria, gli interessi dei propri elettori. La sua voce a Roma conta molto di più della nostra".

Nel piazzale della stazione era presente tutto lo stato maggiore del Pd: il segretario cittadino Marra, la vice presidente della Provincia Loredana Capone, il segretario provinciale Salvatore Capone ed altri, ma della cosiddetta società civile nessuna traccia.

Ecco quanto si legge in un comunicato diramato dopo la manifestazione dal coordinamento provinciale di Lecce del Pd: "Eravamo già abituati alle odissee dei cittadini leccesi sugli Eurostar, tra guasti alle motrici, aria condizionata, porte e bagni rotti. Adesso, un altro passo indietro, per il nostro territorio e la nostra economia: siamo passati dagli Eurostar agli Eurocity, che altro non sono che vecchi rottami , riverniciati , di produzione negli anni '80. Siamo stanchi di essere considerati cittadini di serie b; per questo bisogna reagire, per questo siamo qui questa mattina".

"Nello scorso autunno - si legge - alla vigilia della pubblicazione del nuovo piano di Trenitalia, in cui si ipotizzava il taglio di alcune tratte sempre sulla direttrice adriatica pugliese, l'allora Governo Prodi intervenne inserendo nella finanziaria 2008, i termini della convenzione con Trenitalia, per garantire il mantenimento di tutti gli standard per i collegamenti da e per la Puglia. Oggi il Partito Democratico chiede con uguale forza e convinzione, medesimi impegni al Governo Berlusconi. Lo chiediamo in sintonia con le azioni che sta svolgendo il governo regionale, sia in termini di stimolo presso il ministero dei trasporti e Trenitalia".

"Vogliamo vincere questa battaglia accanto ai cittadini - conclude il coordinamento salentino del Pd - per offrire ad essi un miglior servizio di trasporto pubblico; per sostenere il processo di crescita del territorio, sostenuto dalla politica della giunta Vendola e dall'impegno del governo della Provincia, guidata da Giovanni Pellegrino".

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