rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Tempo di programmi: i candidati si bocciano a vicenda

Palese presenta il suo "patto d'onore" con la Puglia in otto punti e promette 100mila posti di lavoro. Vendola replica: "Balle spaziali". La Poli: "Palese dà i numeri, ma si dimentica di una cifra"

BARI - Tempo di programmi, finalmente: a meno da due settimane dal voto, si conoscono più chiaramente le proposte dei singoli candidati per guidare la regione nel prossimo quinquennio. Otto i punti sul modello berlusconiano del contratto con gli italiani, con cui il Pdl e il "ragioniere" Rocco Palese intendono investire sulla Puglia che verrà, in un "patto d'onore", firmato dal candidato del centrodestra e dal suo vice in pectore, Nicola De Bartolomeo: lavoro, scuola, diminuzione delle tasse, welfare, incentivi alla casa, infrastrutture e modernizzazione, agricoltura e taglio dei costi della politica.

Tra le misure previste un maxi piano delle opere pubbliche, con 5 miliardi in campo, e la creazione di ben 100mila posti di lavoro sul territorio regionale; inoltre, un ulteriore piano straordinario di circa 400milioni di euro per l'adeguamento strutturale e tecnologico delle scuole nei prossimi tre anni, e altri 150milioni di euro del Fse per formare neo-laureati in azienda (con borse di studio da 18mila euro l'anno per ciascuno), l'azzeramento delle addizionali Irpef, Irap, Irba, il rilancio dell'edilizia sociale con la sinergia pubblico-privato, il taglio dei consiglieri regionali da 70 a 50 consiglieri con un risparmio di 25 milioni. Palese lancia anche la social card, ossia 100 euro a bimestre per i meno abbienti (rispetto agli 80 finora previsti), grazie ad una convenzione col Ministero dell'Economia. Fondi per 1,6 miliardi per l'agricoltura pugliese, oltre a contributi a favore delle aziende sino a 15mila euro.

Un programma promosso a pieni voti da Aldo Aloisi, capolista Pdl nel Salento, che sottolinea l'importanza della "qualificazione della spesa": "Solo così possiamo pensare di investire nella sanità, nell'acquisto di nuove apparecchiature tecnologiche ed avanzate, che abbattono i costi e le liste di attesa. Mi sembra che il programma di Palese si muova in questa direzione, perché non si rimanga in una gestione clientelare del sistema e in una gestione a favore degli amici degli amici, basata sulle chiacchiere e sulle favole". Aloisi ribadisce la lotta agli sprechi di Palese, "al contrario di quelli messi in atto da Vendola con l'elenco di assessori esterni e con quelli dimissionati e poi ripescati in qualità di esperti, come Massimo Ostillio".

Un elenco di promesse, dunque, per provare a stravolgere la "rivoluzione gentile" di Vendola: "La rivoluzione gentile, in realtà - precisa -, è qualcosa di metafisico, fatta di chiacchiere. Palese, uomo pragmatico del fare, si propone con il suo programma ad operare nel concreto e ad intervenire su ciò che è veramente necessario per il Salento e per la Regione".

Vendola boccia il programma di Palese. Rizzi vuole un nuovo '68 in Puglia

Nichi Vendola, che, quest'oggi torna nel Salento con appuntamenti a Maglie e a Galatina, difende i risultati della sua "Puglia migliore", evidenziando come basti confrontare i dati dei dieci anni di centrodestra con i cinque di centrosinistra, per capire "come stanno le cose": "In quei dieci anni abbiamo assistito - ha dichiarato - al più totale immobilismo quanto a misure finalizzate allo sviluppo economico, avevamo l'indice di crescita del prodotto interno lordo più basso d'Italia".

E a chi promette 100mila posti di lavoro (De Bartolomeo, in particolare, ndr), il governatore uscente replica: "Noi, invece al di là delle balle spaziali di De Bartolomeo, abbiamo già creati di posti di lavoro, nei nostri cinque anni di governo, 70mila veri, buoni. Abbiamo ereditato dalle destre una Puglia il cui tasso di disoccupazione era al 15,5% e oggi l'abbiamo portato all'11,5%. E poi De Bartolomeo vada rileggersi cosa dice Bankitalia della Puglia di questi ultimi cinque anni e constati come abbia oggi un tasso di crescita che non ne fa soltanto la locomotiva del Sud, ma per la prima volta ha superato il tasso di crescita medio nazionale".

Vendola attacca gli avversari anche sul tema energia, sottolineando come propongano qualcosa di "un po' nascosto ed un po' esplicito", nel messaggio "subliminale", che dice "carbone e nucleare nel destino della nostra regione". Anche sull'innovazione, Vendola spiega che si è passati dagli 80 milioni di euro stanziati da Fitto ad un miliardo e 700 milioni dalla propria giunta.

Per Michele Rizzi, candidato di Alternativa Comunista, "serve un nuovo '68 anche in Puglia", ossia "una vera alternativa a Prodi-Vendola e a Berlusconi-Poli-Palese": "Al berlusconismo, anche pugliese, va opposto non certo una soluzione moderata e filo padronale - afferma in una nota ufficiale -, interna al sistema, del duo Vendola-D'Alema, fatto di regali economici al padronato che delocalizza, di centrali a biomasse, di privatizzazione della sanità, ma un fronte unico di lotta come il '68, un'alleanza di classe contro i padroni della Puglia, di centrosinistra e di centrodestra".

"Anche in Puglia, Alternativa comunista - prosegue - ritiene che vadano saldate le lotte degli studenti contro la privatizzazione della scuola pubblica e quelle dei lavoratori che vengono licenziati e cassintegrati". Alternativa comunista, in quanto "unica vera voce di lavoratori, precari e disoccupati in questa campagna elettorale pugliese", si batterà perché "una nuova stagione di lotte, un nuovo '68 pugliese, spazzi via il sistema padronale che sta a cuore a Vendola e ai suoi finti competitori di centrodestra. Non la primavera pugliese di Vendola, trasformatasi in estate per i vari Natuzzi, Riva, Adelchi, rappresentanti di quel padronato arricchito dal suo governo e inverno per i lavoratori pugliesi, ma una nuova fase di lotte sociali, un nuovo '68 pugliese che spazzi via il capitalismo ed i suoi referenti politici, per portare al governo i lavoratori".

Sarcastica Poli: "Palese dà i numeri. Ci spieghi in che lingua ha scritto il programma…"

Critica e sarcastica Adriana Poli Bortone sulle promesse programmatiche targate Palese: "Sette note, otto punti, 100milaposti di lavoro, liste d'attesa azzerate in 3 anni, 20 consiglieri regionali in meno: il ragioniere ormai dà i numeri senza ritegno. Non avendo argomenti concreti con i quali convincere gli elettori della bontà di una proposta inconsistente, prova a imbambolarli con un fiume di cifre fine a se stesso": "Non c'è niente di originale nelle sue proposte - afferma la senatrice - anche perché il più delle volte si tratta del tentativo di eliminare i guasti che egli stesso, durante il governo Fitto, ha voluto e varato: basti pensare alla promessa di ridurre il numero dei consiglieri regionali, come se non sia stato il duo Fitto-Palese a elevare a 70 i componenti del Consiglio, che per un meccanismo artificioso possono arrivare addirittura fino a 100".

Secondo la senatrice e candidata del Polo di Centro gli amministratori "vanno misurati per ciò che hanno fatto" e "Fitto e Palese sono stati già bocciati nel 2005 e non mi risulta abbiano fatto corsi di recupero per fare meglio in quei settori della Regione dove hanno fatto sfaceli negli anni in cui hanno governato": "C'è un numero che Palese non cita mai, per esempio - incalza la Poli Bortone - e sono gli 870 milioni di euro di bond che ha sottoscritto in inglese senza neppure capire che cosa stava firmando. Ci piacerebbe sapere in quale lingua Palese abbia scritto questo contratto che propone oggi agli elettori".

Altri temi

Torna a definire voto "dannoso" quello dato al centrodestra, il candidato al consiglio regionale per Io Sud Angelo Tondo, che ribadisce come il Ministro di Maglie e il governo non abbiano "fatto nulla per il Mezzogiorno, anzi complice della Lega e del governo pro-Nord ha varato provvedimenti a danno degli agricoltori, degli imprenditori, dei lavoratori del Mezzogiorno". Tante per Tondo le "disattenzioni, superficialità e gestioni sbagliate" di Fitto e Palese "a cui hanno dovuto sopperire gli altri enti territoriali, quando sono riusciti a farlo".

Sul tema dei costi della politica, Cecilia Marta Sindaco, candidata di Io Sud trova "sacandolosi" gli stipendi dei consiglieri regionali pugliesi: per questo annuncia che se dovesse essere eletta rinuncerà all'indennità di mandato, chiedendo ai colleghi candidati di "fare altrettanto e dare un segnale concreto ai cittadini".

Sergio Blasi accoglie con interesse il monito che l'Arcivescovo di Lecce D'Ambrosio ha rivolto ai candidati per il Consiglio Regionale della Puglia, ricordando la propria adesione al progetto Tobia, iniziativa del vescovo della Diocesi di Ugento, Vito De Grisantis, stampando il 50% in meno di manifesti e depliant della campagna elettorale e destinando la quota risparmiata al fondo che servirà ad aiutare giovani disoccupati di quel territorio.

Eugenio Pisanò annuncia intanto che la maggioranza di Palazzo Carafa ha approvato all'unanimità la sua proposta di fare in modo che i rappresentanti di lista per la coalizione di centrodestra siano il sindaco, il presidente del Consiglio, gli assessori, i consiglieri comunali, i presidenti ed i consiglieri circoscrizionali, come "risposta più concreta" in riferimento ad "un possibile mercimonio riguardante le operazioni di voto".

Pronta la replica di Antonio Rotundo sul tema che ricorda al sindaco Perrone di "pensare a governare la città, invece di fare il rappresentante di lista": "L'iniziativa - dichiara - di cui si è fatto promotore, assieme a consiglieri e assessori di centrodestra, è la più teatrale e poco convincente risposta che potesse dare alle tante nostre sollecitazioni dei giorni scorsi, e soprattutto un modo di spostare l'attenzione dalle denunce con cui il Pd ha inteso allertare le autorità preposte e l'opinione pubblica sul rischio concreto di inquinamento della campagna elettorale".

"La necessità da noi sollevata di sgombrare il campo da possibili zone d'ombre, anche riconoscendo la pericolosità di quell'esercito di sostenitori pagati, rappresentanti di lista e di candidato, che crescono a ogni tornata elettorale, era nient'altro - spiega Rotundo - che un'azione parallela alla lotta contro il voto di scambio. La trovata che Sindaco, consiglieri e assessori del Pdl hanno messo in atto è dunque più forzata che apprezzabile, e in ogni caso appare come una risposta insufficiente per contrastare il fenomeno. L'invito è dunque quello di utilizzare risorse ed energie per occuparsi con maggior impegno del governo della città".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tempo di programmi: i candidati si bocciano a vicenda

LeccePrima è in caricamento