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Timbro digitale sui certificati, il Comune attende il via libera da Roma

L'amministrazione comunale è pronta a introdurre un nuovo servizio per il rilascio di certificati anagrafici e di stato civile. Uno strumento per semplificare la vita del cittadino nel rapporto con privati

 

LECCE – La procedura dell’autocertificazione e l’introduzione della firma digitale hanno segnato un decisivo passo in avanti sulla strada della semplificazione amministrativa, ma alcuni nodi devono essere ancora sciolti. Se infatti la normativa prevede che accettare o richiedere un certificato costituisce una violazione dei doveri d’ufficio da parte dell’ente o del gestore di un servizio pubblico, resta la questione delle relazioni tra privati. Se cioè un cittadino deve produrre un certificato, per esempio, ad una banca o ad un notaio, ha bisogno di farlo in formato cartaceo e, per questo, di recarsi presso lo sportello comunale dove otterrà il documento autenticato dal timbro.

Quanto alla firma elettronica, è noto che essa perde validità legale al momento della stampa su sopporto cartaceo. Per questo sono al vaglio diverse soluzioni tecnologiche e, al momento, la più convincente appare quella del timbro digitale che presto potrebbe essere introdotto tra i servizi telematici del Comune di Lecce insieme al rilascio di alcuni certificati anagrafici e di stato civile.

Non appena gli uffici ministeriali competenti daranno il via libera, assumerà infatti sostanza il protocollo d’intesa firmato questa mattina dal sindaco Paolo Perrone e dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta.  Il timbro digitale utilizzato dal Comune – “Timbro digitale 2D plus” – è un codice a barre bidimensionale che contiene in forma crittografata (500 caratteri per centimetro quadrato) tutte le informazioni presenti sul certificato, compresa la firma digitale. Il servizio sarà riservato ai residenti agli iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero che però devono obbligatoriamente avere una casella di posta elettronica certificata per accedere all’area servizi del portale del Comune.

Il cittadino potrà richiedere il rilascio dei documenti anche per gli altri appartenenti al nucleo familiare e riceverà quanto richiesto sul proprio indirizzo di posta. Non ci saranno costi di segreteria ma resta l’obbligo della marca da bollo da 14,62 euro – da annullare nello stesso giorno del rilascio - con data antecedente o uguale a quella di emissione (sono esenti da marca da bollo tutti i certificati di stato civile). La procedura da seguire è stata illustrata dal dirigente del settore Antonio Esposito, in un breve video alla presenza degli assessori ai Servizi Demografici, Luciano Battista, e all’Innovazione tecnologica, Alessandro Delli Noci. 

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