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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Tiro alla fune sul mammografo: Melli adirata: "Basta capricci politici"

Il commissario dell'Asl non arretra d'una passo: "Lo strumento a Lecce". Nei giorni scorsi il sindaco di Nardò aveva avuto un incontro in Regione

LECCE – “Viene a Lecce”, “no, resta a Nardò”, “ma no, viene a Lecce”.  Sul mammografo è ormai un tiro alla fune. L’associazione di volontariato “Salute Salento” rivela che nei giorni scorsi il commissario straordinario dell’Asl, Silvana Melli, abbia replicato con toni piuttosto diretti alla politica locale. Garantendo che quello strumento, in grado di svolgere prestazioni di livello superiore, sarà spostato alla senologia dell’Oncologico del capoluogo appena arriverà il nuovo, in dotazione fra un paio di mesi a ogni distretto. Questo grazie alle risorse dei fondi Fesr.

Per Silvana Melli, tutta la querelle sarebbe solo un capriccio politico. “Voglio proprio vedere quando si inizieranno a fare le mammografie a Nardò. Magari arriverà prima il nuovo mammografo. I politici – ha detto - non si sono resi conto che i cittadini non sono stupidi. Il capriccio del mancato spostamento del mammografo non ha certo fatto bene al territorio. Oggi la donna è disorientata”.

Il sindaco di Nardò, Marcello Risi, nei giorni scorsi si era recato subito a Bari, per strappare un accordo al presidente della Regione, Michele Emiliano, dopo aver appreso che l’apparecchiatura dovrà essere trasferita a Lecce su indicazione di Silvana Melli per sopperire al venir meno di uno dei due strumenti del Centro di senologia, fatto che ha causato il blocco delle prenotazioni per il controllo delle donne già operate di cancro al seno, obbligate, pertanto, ad effettuare il  controllo in intramoenia.

E così, in Regione si era concordato che il mammografo restasse al “Sambiasi” e venisse anche presto attivato. All’incontro in quella sede erano presenti anche il consigliere regionale del Pd Ernesto Abaterusso, il vice sindaco neretino Carlo Falangone e i consiglieri comunali Paolo Maccagnano e Roberto My.

Ma la direttrice Melli non arretra d’un passo. Anzi, dopo aver trascorso molte ore con il Comitato consultivo misto del quale si è impegnata a guidarne i percorsi, ha chiarito, con riferimento al tavolo della senologia, che c’è l’esame di 1° livello, di 2° livello e l’Hub a Lecce dove si effettueranno gli esami di 3° livello.

Il mammografo in dotazione oggi a Nardò è dotato di “tomosintesi”, una caratteristica tecnologica in grado di scovare, con un’elevata accuratezza diagnostica, lesioni tumorali al seno molto piccole, con percentuali pari quasi al doppio di quelle offerte dalla mammografia digitale. Le potenzialità della mammografia in tre dimensioni sono combinate a questa nuova tecnica chiamata tomosintesi, attestata da un ampio studio che ha coinvolto tredici centri statunitensi. Insomma, è davvero un peccato che resti spento ed è inutile nascondersi: la diatriba di natura politica appare quasi scontata all’avvicinarsi delle urne.  

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