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Tombe storiche, lo "sfratto" salme rinviato a Gennaio

Gallipoli: il Comune proroga il termine per il rinnovo delle concessioni cimiteriali per le cappelle gentilizie risalenti alla fine dell'800 che rischiano la decadenza. Schirosi: "L'iter va sospeso"

Per "esorcizzare" la questione si potrebbe dire che almeno il Natale lo hanno passato tranquillamente in….cappella! Poi entro la fine di gennaio, se qualche erede o superstite della stirpe non si sarà fatto vivo e soprattutto avrà regolarizzato il rinnovo della concessione pluriennale, pace all'anima sua. Il nodo della scadenza naturale delle concessioni cimiteriali delle cappelle gentilizie e delle tombe storiche che rischiano la decadenza dei diritti acquisti in quel di Gallipoli fa ancora discutere. Il Comune, dovendo ottemperare alle normative nazionali e di polizia mortuaria a livello locale, porta avanti l'iter procedurale previsto per le concessioni storiche che hanno superato i 99 anni dal loro rilascio e che quindi sono ormai in scadenza. E vista la complessità della faccenda ha deciso di venire incontro alle esigenze degli eventuali eredi e discendenti, prorogando il termine ultimo per mettersi in regola (fissato originariamente per il 15 dicembre scorso) sino alla fine del mese di gennaio del 2009. Dopodiché la decadenza dei titoli concessori delle cappelle e delle tombe dovrà necessariamente essere decretata con tutte le conseguenze del caso. Una procedura che il sindaco Giuseppe Venneri ha deciso tra l'altro di analizzare con estrema delicatezza recependo le sollecitazioni giunte nelle scorse settimana da alcuni consiglieri comunali e anche dalla nota del presidente della sezione territoriale di Storia Patria, Elio Pindinelli.

Ma il fatto di aver posticipato quello che viene considerato "lo sfratto" delle salme dalle tombe storiche, non è sufficiente a regolamentare l'intera procedura secondo il capogruppo del Pd, Gino Schirosi che già aveva indirizzato una lettera aperta al primo cittadino sottolineando alcune considerazioni supportate da dotte citazioni delle opere foscoliane. In buona sostanza Schirosi ha chiesto, e ritiene ancora valida tale posizione, "di annullare con estrema urgenza, derogare o quanto meno rettificare in parte o in toto la normativa che risulta essere ingiustificata, impopolare e gravosa, perché non solo vessatoria, ma anche incongrua sotto l'aspetto economico e sociale". E non solo. Chiarisce ancora Schirosi: "Ovviamente, trattandosi di sepolture risalenti al periodo fine ‘800 primi ‘900, non è così facile rintracciare gli eredi e i discendenti ai quali si possano addebitare imposte che nessuno, neppure oggi, vorrebbe mai lasciare in eredità ai sopravissuti. Ciò detto, va da sé che, se gran parte di quelle tombe appartengono a famiglie estinte, disagiate o nullatenenti, ce ne sono di quelle che si distinguono in quanto custodiscono da oltre un secolo i resti o la memoria dei grandi del nostro glorioso passato - i nomi li conosciamo tutti - per cui rivestono un inestimabile valore morale, culturale, storico, artistico, architettonico e monumentale. Lo stesso dicasi per le cappelle confraternali!"

E conclude: "Dobbiamo sederci insieme per una analitica ricognizione della questione, come già mi ha promesso il sindaco, ancorché per altre precedenti promesse ancora resto in attesa dell'invito con la convocazione delle relative commissioni! Non certo questo il metodo né il criterio perseguibile per rispettare il patto di stabilità o per conseguire la quadratura di bilancio. Gli strumenti sono altri, sebbene sia nota la difficoltà critica in cui da tempo procede la rotta delle finanze comunali. Viste le preoccupanti sofferenze socio-economiche in vaste sacche della popolazione, considerato l'allarme nell'opinione pubblica e negli ambienti culturali ufficialmente costituiti, sarebbe pertanto necessario e opportuno sospendere la suddetta procedura burocratica ed avviare, dopo un approfondito esame della materia, il più sollecito provvedimento risolutore".

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