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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Torri costiere leccesi, un bando per salvarle prima che sia troppo tardi

iunge da Gabriele Molendini di Lecce Bene Comune il grido d'allarme per salvare le tre torri costiere di avvistamento presenti nel territorio di Lecce (una delle quali, Torre Veneri, in zona militare). Le torri sono, infatti, gravemente danneggiate e, in mancanza di interventi conservativi, rischiano di crollare

LECCE – Giunge da Gabriele Molendini di Lecce Bene Comune il grido d’allarme per salvare le tre torri costiere di avvistamento presenti nel territorio di Lecce (una delle quali, Torre Veneri, in zona militare). Le torri sono, infatti, gravemente danneggiate e, in mancanza di interventi conservativi vedranno ulteriormente peggiorare il già precario e residuo stato di conservazione. La settimana scorsa è stato pubblicato un bando dalla Regione Puglia, nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione 2007/2013 per “Interventi di recupero, di restauro e valorizzazione dei beni architettonici ed artistici” con contributi finanziari agli enti locali proprietari o comunque detentori dei beni, che potrebbe essere utilizzato proprio per il recupero e la valorizzazione delle nostre torri costiere.

A rendere complessa la vicenda, oltre la scadenza del bando, prevista per il 15 settembre, la proprietà dei beni. Risultato difficile stabilire se costituiscono demanio di pertinenza del Comune, della Provincia ovvero dello Stato: la stessa Soprintendenza, interpellata dallo stesso Molendini, ha bisogno di fare delle verifiche. Per questo Lecce Bene Comune rivolge un appello a tutti gli enti potenzialmente interessati perché non venga persa questa opportunità così preziosa per la storia e l’identità di un territorio, specialmente nell’anno in cui Lecce è insignita del titolo di capitale italiana della cultura.

Incredibilmente nessuna delle torri ha neppure un cartello indicatore che ne rammenti il nome, l’anno di costruzione e i relativi cenni storici. Si tratta di manufatti storico-architettonici di notevole importanza. Realizzati nel XVI secolo, sotto la dominazione spagnola, erano funzionali ad un’interconnessione con tutte le altre torri dislocate sulla costa e guarnigioni castelli e fortilizi dislocati nel territorio per la difesa dalle frequenti incursioni piratesche. A quel tempo non era affatto insolito che pirati saraceni si avventurassero fino alle coste salentine per approdarvi e fare razzia delle ricchezze prodotte dal territorio e detenute da popolazioni, manieri e strutture masserizie. Purtroppo questa splendida testimonianza della storia e mirabile esempio architettonico rischia inesorabilmente di scomparire per mancanza di manutenzione e restauri conservativi.

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