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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Gagliano del Capo

Tragedie nel mare. Mantovano “riattiva” nel Parco il radar contestato

Dopo il naufragio drammatico di Torre Vado, per l'ex sottosegretario agli Interni, necessarie soluzioni di prevenzione come la messa in funzione del mezzo tecnologico della Gdf, ricadente in zona vincolata e bocciato dal Tar Lecce

LECCE – Il drammatico naufragio nelle acque di Torre Vado ha riportato all’attenzione delle cronache le scene tragiche del passato, quando nel Canale di Otranto le traversate dei disperati, alla ricerca di un futuro migliore, si trasformavano in odissee, senza spesso la certezza di un approdo.

Per mesi, la politica, nonostante i flussi migratori dal Nord Africa e dall’Oriente non si siano mai interrotti, cambiando semmai “pelle” e metodologia (con imbarcazioni sempre più piccole), ha ignorato pubblicamente la questione, affannandosi a sostenere, invece, numeri e soluzioni da “annuncio”.

Quando si consumano le tragedie, come accaduto nelle scorse ore, i problemi improvvisamente tornano a riemergere. E la politica torna ad interrogarsi sulle vicende e a fornire delle proposte “risolutive”. In merito al caso di Torre Vado, proprio in queste ore, dice la sua Alfredo Mantovano, ex sottosegretario agli Interni del governo Berlusconi, che esprime la propria gratitudine verso chi ha prestato soccorso e accoglienza ai naufraghi ed “apprezzamento per il tempestivo arresto dello scafista da parte della Procura di Lecce”.

La domanda di fondo, però, è sempre la stessa: come evitare il ripetersi di queste tragedie? Il parlamentare salentino riconosce che le turbolenze in Afghanistan e la guerra civile in Siria faranno crescere in prospettiva i profughi: “I fronti di intervento sono più d'uno – spiega -, quando due anni fa ci si trovò di fronte al primo incremento (dopo qualche anno) degli sbarchi sulle coste salentine, si intensificò la collaborazione con le autorità della Turchia e della Grecia, dai cui porti e per le cui acque transitano coloro che fuggono; e ciò ha fatto diminuire le disgrazie in mare”.

“Ma si può fare di più – prosegue - anche in prossimità dell'arrivo. Non è ancora in funzione il radar della Guardia di Finanza, che da tempo, essendo già pronto, doveva essere attivato nel territorio di Gagliano del Capo: è un radar di elevata tecnologia, con telecamere a raggi infrarossi in grado di visionare natanti fino a 4- 5 miglia marine di distanza (il naufragio del 19 è avvenuto a 5 miglia da Torre Vado)”.

Il riferimento di Mantovano è al famoso radar, posto in essere in zona Parco e bocciato dal Tar di Lecce nel novembre del 2011, sulla base di un principio di uguaglianza costituzionale del diritto alla difesa con quella della tutela ambientale. La Contro la struttura, infatti, realizzata in un località Sciuranti, a pochi passi dal Parco costiero Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase, e insistente in un’area a vincolo paesaggistico, erano ricorsi gli ambientalisti e le associazioni locali, ottenendo il parere favorevole dalla giustizia amministrativa.

Per queste ragioni, la posizione odierna di Mantovano sembra destinata a far discutere: “L'operatività del radar è bloccata – asserisce -, anche dall'intervento del giudice amministrativo, dalla resistenza di alcune associazioni ambientaliste e dalla contemporanea presenza di radar - meno efficaci di altri corpi militari. Il tutto si potrebbe risolvere velocemente con una riunione in Prefettura che dia garanzia di non inquinamento ai sindaci e alla popolazione, che eviti la sovrapposizione fra radar, ma che soprattutto permetta un controllo effettivo del mare, e quindi prevenga la morte di tante persone”.  

“Avevo personalmente avviato un lavoro in tal senso, la scorsa estate – conclude -, nella Prefettura di Lecce: si attendeva le conclusioni dei ministeri interessati, ma il tutto è caduto nel vuoto. Meglio riprenderlo e terminarlo che perdersi in polemiche o recriminazioni. Ho presentato una interrogazione al ministro dell'Interno perché solleciti in tale direzione”.

 

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