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Sabato, 20 Aprile 2024
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Trasporto pubblico fatiscente. La provincia fa quadrato e interpella Emiliano

Vertice a Palazzo Celestini con i sindaci per discutere i disagi della viabilità: redatto un documento unitario da inviare alla Regione Puglia

LECCE – Qualcosa si muove, seppur con colpevole e clamoroso ritardo, nella vertenza trasporti che non solo attanaglia ed isola il Salento, ma mortifica le sue velleità di maturare un prestigio internazionale. Il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ha preso in mano la situazione, convocando i sindaci per tentare di risolvere il doppio problema dell’isolamento del territorio rispetto al resto della regione e della difficoltà di movimento dei cittadini da un capo all’altro del chilometrico Salento.

Niente di nuovo sotto il cielo di luglio: i rappresentanti delle istituzioni hanno riavvolto il nastro delle puntate precedenti per giungere all’unica, possibile conclusione. Ovvero che l’arretratezza del sistema di trasporto pubblico, urbano, interurbano, extra provinciale e su qualunque mezzo, non è una questione da poter rimandare ad oltranza.

Se il problema si è ripresentato sotto i riflettori dei media, è stato per merito di ignari turisti che trascinano valigie sotto il solleone aspettando, spesso invano, convogli o bus che li conducano da qualche parte. E mille variazioni sul tema. Ma il biglietto da visita del marchio Salento è logoro innanzitutto per i cittadini, come rimarcato dal sindaco di Lecce, Carlo Salvemini che ha chiesto di ribaltare il punto di vista, riconoscendo un diritto alla mobilità da garantire innanzitutto agli utenti, quotidianamente, e non solo in forma estemporanea da giugno a settembre.

Da qualunque punto di vista lo si guardi, comunque il sistema di trasporto pubblico fa acqua da tutte le parti: Gabellone ha così condiviso con i primi cittadini presenti la necessità di redigere una piattaforma di lavoro unitaria da sottoporre all’attenzione della Regione Puglia. L’aula consigliare di Palazzo dei Celestini tuttavia, nonostante le proporzioni del disagio e i risvolti in termini di sicurezza e ricadute sociali, non ha registrato il pienone questa mattina: su 96 municipi salentini, erano presenti appena un terzo degli amministratori invitati.

Hanno partecipato alcuni sindaci e vicesindaci (Andrano, Casarano, Cavallino, Corsano, Gagliano del Capo, Galatina, Galatone, Lecce, Martano, Matino, Miggiano, Morciano di Leuca, Ortelle, Parabita, Salice Salentino, Salve, Seclì, Spongano, Tricase). Altri Comuni sono stati rappresentati da consiglieri o assessori: è questo il caso di Cutrofiano, Alessano, Otranto, Copertino, Castrignano del Capo ed Alezio.

Le criticità evidenziate in apertura dei lavori sono ben note, ma così riassunte da Gabellone: rete autostradale che termina a Bari e Taranto; interminabili cantieri stradali su arterie importanti (vedi statale 275 e strada Maglie – Otranto); tagli ai collegamenti aerei ai danni degli aeroporti di Bari e Brindisi; rete ferroviaria obsoleta ed inadeguata.

A livello locale i disagi sono interminabili: dalla difficoltà di raggiungere il capoluogo partendo dai paesi limitrofi (vedi il caso di Cavallino i cui residenti possono trovare il primo bus urbano utile sono nel quartiere di Castromediano) fino alla soppressione delle corse dei mezzi che dovrebbero portare i ragazzi nelle sedi degli istituti scolastici. Nel periodo estivo il sovraccarico è smaltito dal servizio di Salento in bus (in vigore quest’anno fino alla fine di settembre) che però deve rispettare i tempi di percorrenza ed inevitabilmente taglia fuori moltissimi comuni dal nord e dal sud Salento.

La viabilità ordinaria è complicata poi dall’afflusso degli utenti in città che hanno presidi sanitari importanti, come nel caso dell’ospedale di Tricase ed un capitolo a parte è rappresentato dalle corse della linea ferroviaria oggetto di infinite polemiche.

Ben chiuso nel caso poi (ma nel cassetto di chi?) vi è il progetto della metropolitana di superficie che in molti ritengono la panacea di tutti i mali della viabilità. Intanto il presidente Gabellone ha ripreso in mano le carte del Piano di bacino datato 2014 ed ha chiesto ai sindaci di lavorare sul progetto, integrato con le nuove richieste e necessità espresse dal territorio.

L’obiettivo degli amministratori locali è quello di aprire un dialogo con le istituzioni regionali e nazionali: al termine dell’incontro, infatti, un documento unitario che riassume le posizioni di tutti sarà inviato al presidente della Regione Puglia insieme ad una richiesta di incontro. 

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