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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tre leggi per la giustizia e i diritti dei detenuti. Appuntamento con la raccolta firme

Il comitato che ha proposto le leggi per introdurre il delitto di tortura, abrogare la legge sulle droghe e ripristinare la legalità nelle carceri, pronto a raccogliere le sottoscrizioni davanti al palazzo "Codacci Pisanelli"

LECCE - Sono state oltre mille le sottoscrizioni già raccolte il 9 aprile, davanti ai tribunali di Lecce e Bari, per la campagna “tre leggi per la giustizia e i diritti”. Il prossimo appuntamento per sostenere la causa sarà giovedì 9 maggio davanti alle Università italiane: a Lecce si firmerà, dalle 10 alle 14, nei pressi del Palazzo Codacci Pisanelli, in viale dell’Università.

La raccolta firme è a sostegno delle tre proposte di legge di iniziativa popolare con cui si chiede al Parlamento di  introdurre il delitto di tortura nel codice penale, di abrogare la legge “Fini-Giovanardi” sulle droghe e ripristinare la legalità nelle carceri. Ma i tre disegni di legge interessano anche un’altra legge molto discussa nel nostro Paese, quella sull’immigrazione, di cui si chiede l’abrogazione del reato di clandestinità.

Le tre proposte di legge di iniziativa popolare costituiscono, secondo gli organizzatori di questa campagna che ha dato vita all’omonimo comitato,  un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel sistema penale e penitenziario. Necessità, a loro dire, non più prorogabile anche alla luce della recente sentenza della Corte europea di Strasburgo che ha condannato l’Italia per “le  indegne condizioni in cui i detenuti sono costretti a scontare la loro condanna”.

La prima proposta relativa all’introduzione del reato di tortura, vuole sopperire ad una “lacuna normativa grave”. Il codice penale italiano, infatti, non contempla il crimine di tortura, nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura, avvisano i responsabili del comitato, qualifica un sistema politico come democratico.

La seconda iniziativa in favore della legalità e del rispetto della Costituzione nelle carceri, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge “Cirielli” sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità.

Infine la terza proposta di modifica alla legge sulle droghe intende depenalizzare il consumo per  ridurre l’impatto di un testo normativo “che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese”. Viene superato il paradigma “punitivo” della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.

Le organizzazioni promotrici della campagna, a Lecce e in Italia, sono: Antigone onlus, Arci, Associazione Bfake di Lecce, la Camera penale di Lecce, Cgil, Cgil – Fp, Comunità Speranza - volontariato carcerario di Lecce, Mujmunè di Leverano, A Buon diritto, Acat Italia, Adu, A Roma, insieme – Leda Colombini, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere. 

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