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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Treni: Lecce a bassa velocità, stoccate da destra: "Emiliano, svegliati"

Esponenti forzisti, Conservatori e riformisti, di Fratelli d'Italia e An proseguono oggi il dibattito sul Frecciarossa "negato" al Salento. E aumentano le stoccante al presidente della Regione, chiedendogli di sollecitare Renzi sfruttando il palco della Fiera del Levante

LECCE – Il Salento che va lento. E l’alta velocità che termina allo scalo di Bari. Il treno Frecciarossa resta il sogno proibito e il dibattito continua. Nelle ultime ora la presa di posizione, invero non singolare, di politici contro politici, in quella che si può definire una sorta di braccio di ferro in cui tutti intendono perseguire lo stesso obiettivo, accusando gli altri d’immobilismo.

Ma “le sacrosante polemiche sollevate da numerosi esponenti salentini sulla decisione delle Ferrovie dello Stato di ripristinare una Freccia Rossa Eurostar 500 sull’Adriatico che colleghi Bari con Milano non devono rimanere confinate né a un dibattito di fine estate sui giornali, né tanto meno alla difesa campanilistica di questo o quel territorio”, dice oggi il consigliere regionale di Oltre con Fitto, Erio Congedo, che si rivolge al presidente della Regione, Michele Emiliano, “perché rispolveri una frase che lui stesso ebbe modo di rivolgere al premier Renzi: ‘Non si deve commettere l’errore di considerare il Mezzogiorno come una zona a parte del Paese, siamo parte di una comunità che si salva tutta assieme o non si salva’”.

Congedo, come già il parlamentare forzista Rocco Palese, invita dunque Emiliano, durante la prossima Fiera del Levante, “a ricordare a Renzi che non possiamo essere soddisfatti se dopo sette anni le Ferrovie dello Stato ripristinano solo una corsa a una pseudo alta velocità sull’Adriatico”, e che “nel 2008 c’erano ben sei corse verso il Nord e partivano da Lecce”. “Ora qualcuno esulta per una sola una da Bari, altri per la mancata fermata di Lecce. Ma questa battaglia non può e non deve avere un sapore campanilistico e men che meno di appartenenza politica”. “Presidente – conclude l’appello - non commetta ora lei l’errore di considerare il Salento come una parte della Puglia. Siamo una comunità che si salva assieme o non si salva”.

Dai Conservatori e riformisti, il parlamentare Roberto Marti si chiede, visto che “gli arrivi nel Salento sono in crescita costante, nel periodo estivo raggiungono picchi altissime di presenze”, “perché non agevolare questo trend”. Il suo appello é rivolto in particolare al ministero delle Infrastrutture e sempre a Emiliano, “che è il presidente di una Puglia che finisce a Santa Maria di Leuca”. “È necessario intervenire tempestivamente, perché se Trenitalia l'ha dimenticato, è bene che il governatore di Puglia ricordi alla società di trasporti che esistono un aeroporto di Brindisi e una stazione ferroviaria di Lecce che vanno supportati e non ostacolati. A giovarne sarebbe la Puglia – conclude -, e non soltanto il Salento”. 

Roberto Tundo, componente della Direzione nazionale di Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale chiede “meno proclami e più infrastrutture, per rilanciare l’economia del Salento. A Matteo Renzi, che viene a Bari per inaugurare la Fiera del Levante, una sola domanda: quando verrà assicurata l’alta velocità sulla tratta Bari-Lecce?” Suona quindi la sveglia per Emiliano e aggiunge, sarcastico:
“Sulle tasse che i ‘tuoi’ consorzi di bonifica hanno imposto ai contribuenti pugliesi non dici una parola, sui treni che penalizzano il Salento non sollevi un dito. Facci sapere, almeno, come passi la giornata”.

Il coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali, infine, rimembra: “Non è trascorso molto tempo dalla trovata mediatica fine a se stessa dei deputati Pd per la questione meridionale, eppure il loro governo non si è lasciato sfuggire la chance di dare l’ultima stoccata al tacco d’Italia”. “Hanno suonato le trombe, scritto lettere al loro premier – aggiunge - ma oggi i parlamentari democratici sono latitanti. E fanno bene: come giustificare, altrimenti, le mitragliate di dichiarazioni pro-Sud di qualche settimana fa, mentre si continua a perdere di vista le questioni principali?”

“Senza contare il boom turistico registrato quest’anno dal Salento, che avrebbe portato un governo ragionevole a potenziare i collegamenti, anche ferroviari, per sostenere un’economia che ci sta dando tante soddisfazioni. Invece, proprio il Salento viene tagliato fuori, con un’eccezionale miopia politico-programmatica. Insomma – conclude Vitali - anche stavolta il Pd ci ha regalato la solita pagliacciata”. 

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