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"Pronti 110 milioni e snelliremo la burocrazia": Emiliano rassicura i sindaci su xylella

Il presidente immagina un piano di ripresa del comparto olivicolo e chiede liquidità a Roma e Bruxelles. Coldiretti: "Il presidente deve interloquire con le Procure sulle indagini"

LECCE - Per rimettere aiutare il comparto olivicolo a rialzarsi, dopo la batosta del disseccamento rapido degli arbusti, servono 500 milioni di euro.

Un intervento economico poderoso, da spalmare su 3 anni, che necessita del contributo del governo centrale. La Regione Puglia ha però deciso di destinare subito 110 milioni di euro al comparto olivicolo salentino, prendendo queste risorse dal bilancio regionale.

Michele Emiliano, al margine dell’incontro con i sindaci salentini e con le associazioni di categoria tenutosi nel tardo pomeriggio a Lecce, è tornato metaforicamente a bussare alle porte dell’esecutivo giallo verde e di Bruxelles.

“La Regione Puglia è già stata lasciata sola nella diagnosi della malattia degli ulivi, che poi abbiamo scoperto essere relativa alla xylella,  e da sola ha dovuto convincere l’Unione Europea della necessità dei reimpianti, nonostante non vi sia la certezza matematica sulla resistenza di alcune varietà di ulivi alla batteriosi. Ora dobbiamo fare i conti con i vincoli per gli espianti mentre il Psr, da solo, non basa a dare una mano agli agricoltori salentini”, ha spiegato il presidente.

Al suo fianco era presente anche l’assessore al ramo, Leonardo Di Gioia, che Coldiretti ha inchiodato al banco degli imputati chiedendone le dimissioni a causa di presunti ritardi nella messa in moto della macchina amministrativa.

Emiliano, innanzitutto, ha invocato l’unità di intenti riferendosi, chiaramente, alla spaccatura tra le associazioni di categoria nei giorni caldi della protesta. Poi ha sviscerato la proposta di un piano d'intervento in due fasi: quella difensiva, per il risarcimento del danno, e quella di attacco per il recupero della produzione olivicola.

In entrambi i casi, ha chiosato, “servono soldi, molti soldi”. Unione Europea e governo centrale dovrebbero quindi allentare i cordoni della borsa per rimediare “a un danno che non è nella responsabilità della Puglia”. La Regione, per parte sua, cercherà di trovare tutto il denaro possibile per far partire i reimpianti e a snellire le procedure burocratiche.

Il governatore pugliese ha fatto proprie le proposte dei sindaci sintetizzate dal presidente della Provincia, Stefano Minerva: “Alla Regione Puglia chiediamo un gesto forte, ovvero di introdurre misure di sostegno all’olivicoltura nel Piano di sviluppo rurale che rimane il principale strumento di programmazione e di finanziamento del sistema agricolo ed agroalimentare pugliese. E ancora: aiutare economicamente le aziende salentine, con un occhio di riguardo per i piccoli coltivatori e proprietari terrieri; sburocratizzare le procedure per agevolare espianti e successivi rimpianti delle varietà resistenti”.

Coldiretti chiede a Emiliano di interloquire con le Procure

Emiliano era atteso con ansia oggi a Lecce dalle associazioni di categoria che, in segno di protesta, hanno schierato da giorni i propri trattori agricoli davanti agli uffici di viale Aldo Moro. L’esecutivo regionale è stato accusato dagli imprenditori di aver temporeggiato troppo anziché prendere di petto la situazione.

Gli stessi sindaci salentini hanno alzato il tiro, oggi, con Emiliano: in assenza di soluzioni rapide e concrete, sono tutti pronti a rassegnare le dimissioni, restituendo la fascia tricolore.

Pare essersi irrigidita, nel corso dei giorni, anche la posizione di Coldiretti che non arretra ma rilancia il pacchetto di proposte: Emiliano deve intervenire sulle Procure con un'azione di moral suasion e accordare la priorità agli espianti.

“Il presidente, che è un magistrato, deve farsi carico di interloquire con la Procura di Bari per il dissequestro dell’ulivo infetto di Monopoli e con la Procura di Lecce, affinché venga definitivamente chiusa l’indagine che interessa tuttora i funzionari della Regione Puglia e del ministero, i ricercatori del Cnr e dello Iamb e componenti del Servizio fitosanitario, oltre all’ex commissario straordinario per l’emergenza fitosanitaria”, puntualizza il presidente regionale, Savino Muraglia.

Secondo Muraglia, questo gesto “ridarebbe fiducia a tutti i funzionari che oggi, anche in presenza di deroghe all’espianto, non firmano i provvedimenti per paura di ripercussioni giudiziarie”.

L’associazione è tornata anche ad esigere le deroghe ai vincoli nazionali (paesaggistici, idrogeologici ma non solo) per l’area infetta: “Il nostro territorio è ingessato e destinato a morire di burocrazia, prima ancora che di xylella”, ha chiosato Muraglia.

“I vincoli regionali che dovevano essere già stati superati dall’emendamento alla finanziaria regionale è rimasto inapplicato – ha concluso il numero uno di Coldiretti - e le stesse aziende già finanziabili con il bando 5.2 del Psr aspettano da 3 mesi autorizzazioni all’espianto con cui far ripartire le proprie attività produttive”.

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