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Turismo congressuale? "No, discrezionale". E' polemica

Critica l'opposizione di Palazzo dei Celestini sul protocollo d'intesa siglato tra Provincia di Lecce e il Consorzio Salento Congressuale. Baldassarre: "E' discrezionale, esclude gli altri operatori"

Sono già decine le lamentele arrivate in questi ultimi giorni all'attenzione dell'opposizione di Palazzo dei Celestini da parte di operatori che si sono visti esclusi dal Protocollo d'Intesa sottoscritto tra la Provincia di Lecce ed il Consorzio Salento Congressuale. Operatori nello stesso settore, quello della promozione turistica del territorio, dell'organizzazione di eventi, ecc., che non facendo parte del Consorzio ( composto da 13 aziende del Salento, informatiche e di catering), si sono viste escluse da tutti i vantaggi che l'appoggio della Provincia porterà ad ogni iniziativa promossa dal Consorzio in questione. "Ancora una volta- ha affermato questa mattina il capo dell'opposizione a Palazzo dei Celestini Raffaele Baldassarre- la Provincia, anziché avere un quadro generale della situazione sul territorio, si appoggia all'iniziativa di qualche privato che ne sollecita l'intervento."

Di fatto il Consorzio Salento Congressuale rappresenta solo una minima parte di tutti gli operatori che si muovono nel Salento, impegnati nel settore turistico- congressuale. Ecco perché, secondo l'opposizione, il protocollo d'intesa ha tanto il sapore di una scelta "discrezionale" a favore di alcuni e a svantaggio di altri. Basta considerare i vantaggi, nero su bianco nel Protocollo, che l'accordo porterà al Consorzio: oneri finanziari a carico della Provincia, accesso alle proprie sedi e strutture, collaborazione con propri mezzi e risorse umane ai progetti ritenuti compatibili con le proprie finalità istituzionali. Insomma una corsia preferenziale per pochi, salvo, come è scritto nell'articolo 4 del Protocollo, "l'adesione allo stesso Consorzio in tempi, forme e modalità da definire successivamente". Un accordo per il quale pare, a detta di Baldassarre, si siano impegnati fortemente gli assessori Maria Rosaria Manieri e Cosimo Durante, discusso in una riunione della commissione competente, la 5° , il 4 dicembre scorso, e che aveva suscitato, in quella sede, le perplessità della stessa maggioranza. Il consigliere Pasquale Porpora infatti, aveva chiesto spiegazioni sulla necessità di un partenariato con la Provincia, definendolo "per certi versi anomalo", perché avrebbe potuto creare un conflitto d'interessi anche nei confronti di consorzi, enti, associazioni, esclusi da questo tipo di accordo. Dello stesso avviso i consiglieri d'opposizione Giuseppe Coppola e Francesco Bruni, che avevano sottolineato l'inopportunità di un protocollo non contratto tra enti istituzionali e volto ad acquisire, da parte del Consorzio, delle priorità rispetto alla concorrenza.
" Tutto ci aspettavamo- hanno affermato in coro i consiglieri questa mattina- tranne che il Protocollo fosse sottoscritto e addirittura presentato in pompa magna. Si tratta di una delle solite iniziative "balbettanti" della Provincia nel settore turismo, che non ha un quadro complessivo delle aziende che operano sul territorio, che agisce senza programmazione, appoggiandosi alle singole iniziative private. Se ci fosse stata una vera politica di sviluppo economico, allora l'Ente avrebbe dovuto garantire parità di condizioni per tutte le aziende, per esempio attraverso un bando pubblico".
La conclusione è che si tratta, a detta della minoranza a Palazzo dei Celestini, di un accordo improponibile, che non garantisce nulla ai fini economici ( tra l'altro nel protocollo la parola "congresso" non viene mai nominata), e che soprattutto genera una concorrenza sleale tra gli operatori. Per questo l'opposizione chiederà l'immediata revoca della delibera di giunta e la sospensione immediata del protocollo. Se così non sarà, il caso verrà portato in consiglio.

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