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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Regionali: Udc sceglie il centrosinistra. Stefano duro: "Emiliano teme di perdere"

Accordo tra i centristi e il Pd per il sostegno alla coalizione chiunque sia il vincitore delle primarie di domenica. Il partito di Vendola insorge per i modi e i tempi dell'intesa: "L'allargamento ad altri partiti va discusso e votato"

LECCE – L’Udc ha deciso di sostenere il centrosinistra alla prossime elezioni regionali. Lo ha annunciato il segretario regionale dell’Udc, Salvatore Ruggeri, in una conferenza stampa a Bari alla presenza dell'omologo del Pd, Michele Emiliano e degli stati maggiori dei due partiti.

La scelta di campo, che si è concretizzata in un accordo con il Pd - è stata resa pubblica a quattro giorni dallo svolgimento delle primarie che vedono al nastro di partenza, oltre all’ex sindaco di Bari, anche Guglielmo Minervini e Dario Stefano. La tempistica è stata subito criticata da chi, Sinistra Ecologia e Libertà in testa, ritiene che sia il preludio ad una partecipazione dei centristi alle consultazioni di domenica – si vota dalle 8 alle 22 con carta d’identità, codice fiscale e contributo di almeno un euro –, ma gli esponenti dello scudocrociato hanno invece precisato che l’appoggio è irreversibile, chiunque domenica sera risulti vincitore delle primarie. Come a dire che l'alleanza prescinde oramai dagli uomini e dai programmi.

La reazione di Sel è stata dura ed è arrivata per bocca del segretario regionale, Gano Cataldo: “Michele Emiliano non è il padrone della coalizione di centro-sinistra. Ed é recidivo: il segretario del Pd aveva provato già alle elezioni provinciali a fare accordi ‘omnibus’ e ha ricevuto nette prese di posizione negative anche da altri partiti della coalizione. Il regolamento della coalizione di centro-sinistra dice a chiare lettere che per allargare la coalizione è necessaria l’unanimità di quel tavolo”.

E l’esponente del partito di Vendola, non celando l’irritazione per quanto avvenuto, ha fatto comprendere come su questa scelta possa rompersi l’unità del centrosinistra: “Una conferenza stampa con i dirigenti dell’Ud regionale, a quattro giorni dalle primarie alimenta solo la confusione un momento che dovrebbe essere di confronto sui temi e sui programmi della Puglia del futuro. Oltretutto la tempistica di questa dichiarazioni é infelice. Sarebbe interessante capire quali siano i ‘punti di discontinuità’ con il governo regionale e i ‘punti di continuità’ con il governo nazionale che ha citato. Anche in questo caso, ci troviamo costretti a ricordargli che i temi politici non li decide lui ma li decidiamo insieme. Emiliano comprenda una volta per tutte di essere parte di una coalizione. Altrimenti si assumerà le responsabilità dei suoi atti unilaterali”. Sel, se prima temeva infiltrazioni per il voto di domenica, adesso si attende un afflusso ancora più massiccio di elettorato dell’Udc. Ma nemmeno questa è una novità: basti ricordarsi delle primarie a Lecce del 2012 quando fu evidente il sostegno dei centristi a Loredana Capone, del Pd.

Dario Stefano, che gode del sostegno dichiarato del presidente uscente, e che si pone in sintonia e continuità con il decennio di governo che si sta per concludere, ha una lettura particolare dell'intesa di oggi: "Mi chiedo: perché con un centrosinistra dato in vantaggio alle secondarie, il candidato che si dichiara imbattibile alle primarie ha urgenza di annunciare questo accordo? Forse perché una delle due premesse è falsa. Più precisamente lo è la seconda .E questo spiega l’intervento a gamba tesa di oggi, a soli 4 giorni dal voto. Emiliano candidato ha paura di perdere. E giustamente, aggiungo".

E se i dubbi sulla scelta dei tempi legittimano interpretazioni calibrate sulle primarie, è comunque un dato di fatto che nella legislatura che sta per giungere al termine, l’Udc ha spesso sostenuto i provvedimenti del governo regionale. D'altra parte l’annuncio di oggi si inserisce in un contesto nazionale dove l’apertura al centro è talmente nelle cose che la compagine che sostiene il premier, Matteo Renzi, arriva fino al Nuovo Centro Destra. Gli 'alfaniani' però, in Puglia, sono già alla ricerca di una nuova intesa con Forza Italia. Lo scatto in avanti dell’Udc ha fatto saltare il progetto della Costituente popolare di cui pure si parlava: “Non c’è più tempo da perdere – ha commentato il consigliere regionale di Ncd, Andrea Caroppo – né alcuna ragione di indugiare: l’unico approdo coerente e lineare è con il centrodestra”.

Ma per i diretti interessati, i rappresentanti dell’Udc, non c’è nulla di eclatante nella scelta comunicata oggi: “L’accordo raggiunto tra l’Udc e il Pd di Puglia in vista delle prossime elezioni regionali – ha dichiarato il capogruppo in Regione, Salvatore Negro - è un atto trasparente, limpido e coerente con quello che è stato il percorso seguito dal nostro partito in questi anni. Pur dai banchi dell’opposizione abbiamo sempre sostenuto, con grande senso di responsabilità, tutti i provvedimenti che andavano nell’interesse della Puglia”.

Non è da escludere che la posizione dell’Udc pugliese – alimentata da interlocuzioni mai interrotte con la sponda del Pd propensa all’allargamento della coalizione - sia maturata anche tenendo conto dell’esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna dove la Lega Nord ha sfiorato il 20 per cento, risultando il primo partito del centrodestra. A fronte di un crollo dell’affluenza e del tracollo di Forza Italia, il Carroccio ora può avanzare con qualche fondamento pretese di leadership sulla coalizione: una prospettiva inconciliabile con i valori e con la strategia dei centristi  che invece in Puglia hanno avuto una condotta molto pratica sostenendo il governo regionale in passaggi delicati. Insomma, al di là degli slogan di stampo cattolico e tradizionalista, la sinistra vendoliana fa meno paura del radicalismo leghista. E la possibilità che a governare il centrosinistra sia Emiliano rende la formalizzazione di questo passaggio praticamente una strada obbligata. Insomma, la Lega Nord ha reso la cosa più facile per chi vuole sedere al tavolo delle decisioni importanti per la Puglia.

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