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Un anno di cassa straordinaria per gli operai Scarlino. Flai Cgil dice “no”

Cisal e Ugl hanno raggiunto l’intesa con l’azienda, questa mattina durante l’incontro tenuto in via Salomi a Lecce. Flai ha respinto gli ammortizzatori sociali ritenendo che manchino alcune garanzie sulla rotazione dei dipendenti e lamentando l’assenza di un piano industriale

LECCE – Flai Cgil ha rifiutato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria, valida per 96 operai del salumificio Scarlino di Taurisano. Oggi, in sede di riunione presso la sede della Provincia di Lecce in via Salomi, il sindacato non ha voluto apporre la propria firma che avrebbe permesso di usufruire degli ammortizzatori sociali. Ed ha puntato il dito contro l'atteggiamento tenuto dalla stessa azienda e dall’ente guidato da Antonio Gabellone che si sarebbero dimostrati “sordi” alle richieste avanzate dal sindacato e dai lavoratori.

Flai ha puntato i piedi su questioni a suo dire fondamentali. “Innanzitutto – ha spiegato la segretaria Monica Accogli – nel verbale di accordo mancavano alcuni passaggi importanti e la discussione si è rivelata piuttosto sterile: l’amministratore unico, Attilio Scarlino, non ha inteso precisare in che modo vuole risanare l’azienda. Ha parlato di un piano di risanamento economico piuttosto vago, senza entrare nel merito delle sue idee e dei suoi progetti, e senza presentare un vero programma industriale”.

Secondo la segretaria, il chiodo fisso dell’azienda sarebbe quello di risollevare il deficit economico (di cui le organizzazioni sindacali non hanno contezza) e tutte le altre questioni sarebbero collaterali e secondarie. “Scarlino ha richiesto l’attivazione della cassa straordinaria per crisi, ma noi riteniamo che un imprenditore debba trovare una soluzione e inventare qualcosa per far ripartire la produzione: in questa sede, invece, non si è più accennato ad innovazioni di prodotto ed anche la Provincia non ha preteso ulteriori dettagli”.

La convocazione odierna, sempre secondo Monica Accogli, avrebbe dovuto rappresentare una valida occasione anche per mettere nero su bianco quanto dichiarato, o promesso a voce da Attilio Scarlino, “che nel corso dell’ultimo incontro ha accettato di non trasferire completamente la produzione all’estero, mantenendo un 20 percento a Taurisano e delocalizzando tutto il resto in Polonia”.

Il secondo punto di rottura è stato determinato dal mancato accordo sul preavviso di rotazione per la cassa integrazione a zero ore. “Nel caso degli ammortizzatori a zero ore, si prevede un rientro dei lavoratori in concomitanza di una ripresa della produzione, anche se minima, sulla base di alcuni turni, di modo che tutti possano rientrare temporaneamente in servizio e nessuno rimanga a casa – precisa la Accogli -: per questo motivo abbiamo richiesto all’azienda di comunicarci i nominativi degli operai, man mano che verranno richiamati nel sito di Taurisano, così da controllare che nessuno rimanga escluso”.

La richiesta partirebbe da un precedente infelice: “Durante il periodo in cui Scarlino ha usufruito degli ammortizzatori ordinari, purtroppo, tale principio di rotazione non è stato completamente rispettato e non ce la siamo sentiti di accettare l’accordo senza questa garanzia”.

Indipendentemente dalla firma di Flai, la cassa straordinaria partirà comunque il 25 agosto, quando i lavoratori si troveranno scoperti sia dell’assegno degli ammortizzatori ordinari, sia di quello garantito dal contratto di solidarietà, e sarà valida per un anno. L’intesa, d’altro canto, è stata raggiunta con i colleghi di Cisal e Ugl.

Questa è la versione dei fatti fornita da Vito Perrone, segretario Ugl Lecce: “Abbiamo deciso di firmare perché l’azienda ha assunto un impegno formale davanti all’autorità prefettizia, impegnandosi a non abbandonare la produzione nel sito di Taurisano. Se dovesse disattendere questa promessa la responsabilità non potrà certo ricadere sulle parti sociali: noi abbiamo fatto il nostro dovere. Del resto, cosa ne sarebbe stato dei lavoratori se non avessimo garantito neppure gli ammortizzatori sociali?”.

Perrone ha voluto invitare il fronte sindacale a restare unito e non sfaldarsi in questo momento di crisi aziendale: “Non mi è ancora chiaro perché Flai non abbia firmato un accordo che comprende tutte le clausole necessarie all’attivazione della cassa. Mi auguro solo che la segretaria Accogli voglia essere presente in sede di verifica degli impegni, quindi quando ci incontreremo nuovamente tra 3 mesi per fare il punto della situazione”.

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