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Unieuro, il pessimismo che avanza. Proclamato un pacchetto di scioperi

L'azienda non arretra rispetto all'ipotesi di chiusura del punto vendita di Cavallino entro la fine dell'anno. 37 i posti di lavoro a rischio. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Lecce proclamano lo stato d'agitazione e denunciano il fallimento delle trattative

LECCE - La prospettiva della chiusura del negozio Unieuro di Cavallino diventa, giorno dopo giorno, sempre più concreta. L’allarme era stato lanciato dai sindacati già nel mese di giugno: 37 posti di lavoro sono stati dichiarati a rischio a causa della decisione di disinvestire sul punto vendita salentino e dismetterlo entro la fine dell’anno.

E a distanza di tempo, le comunicazioni ufficiali del management aziendale, nonostante le proteste dei dipendenti e gli incontri con le organizzazioni sindacali, non lasciano ancora ben sperare. Anzi. I segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Lecce rendono noto come l’azienda si sia dimostrata “sorda” alle numerose proposte e le abbia rigettate in toto, fino al fallimento anche del tavolo di conciliazione, messo in piedi dal sindaco di Cavallino alcuni giorni fa, a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone.

“Un atteggiamento inaccettabile, considerato che in gioco ci sono 37 posti di lavoro, 37 persone che rischiano il licenziamento, con tutte le gravi ricadute che il territorio subirebbe, in un momento così difficile dal punto di vista occupazionale ed economico”, commentano i sindacalisti che hanno già proclamato lo stato d’agitazione e programmato un pacchetto di scioperi per i giorni 9, 14 e 16 agosto dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 20, con sit-in davanti al punto vendita.

Se la situazione ora sta precipitando, le prospettive iniziali del punto vendita, affiliato alla nota catena dedicata all’elettronica di consumo, erano ben altre. Nel dicembre 2013, infatti, nasceva una holding company dalle rosee prospettive: si trattava di Italian Electronics che aveva acquisito la proprietà di Sgm Srl Marcopolo Expert e Unieuro srl. L’operazione diede vita ad  un vero e proprio colosso italiano nel settore della distribuzione di prodotti elettronici di consumo, forte di un fatturato consolidato di circa 1,4 miliardi di euro.

Cosa sia accaduto poco tempo più tardi, lo hanno rivelato gli stessi dipendenti: l’unione delle due aziende ha dovuto fare i conti, infatti, con il parco commerciale di Cavallino dove vi sono due negozi, uno all’interno del centro commerciale (Marcopolo expert) e l’altro all’esterno di esso (Unieuro). L’azienda aveva voluto rassicurarli, però, sul punto sostenendo che “eventuali sovrapposizioni non avrebbero costituito alcun intralcio se i rispettivi negozi fossero stati auto-sostenibili, previo un ragionevole periodo di allineamento”. Quei propositi così chiari, però, sarebbero stati inaspettatamente disattesi. Al punto che ora, per i 37 dipendenti, sembra cominciata una nuova era: quella del cupo pessimismo.

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