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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Valorizzazione dei tronchi di ulivo disseccati: la proposta degli ambientalisti

Il Forum ambiente e salute chiede alle istituzioni di attivare i "parchi della memoria" e di creare una filiera per la valorizzazione dell'artigianato

LECCE – Una proposta, anzi più di una, per rilanciare l’economia salentina che ha subito un duro colpo dalla diffusione delle malattie degli ulivi, arriva dal Forum ambiente e salute.

Due, in particolare, sono le patologie che hanno causato il disseccamento di  decine di migliaia di ulivi, talvolta secolari e monumentali: xylella e codiro. Buona parte degli arbusti, come noto, è stata espiantata o segata alla base;  un numero più ampio,  ma ancora in vegetazione, è  sottoposto a potature radicali e spesso a capitozzature.

“Tali interventi  sono attuati liberamente, senza controllo né pianificazione, dagli agricoltori – scrive il presidente Giovanni Seclì in una nota indirizzata alle istituzioni regionali e locali -. L’esito è stato quello di una decrescita del valore commerciale degli ulivi che ha toccato un livello irrisorio, anche inferiore a 10 euro al quintale”.

Alla perdita del patrimonio ulivicolo si è quindi aggiunta la distruzione della materia prima, costituita da tronchi e legna: “Quest’ultima va scongiurata – denunciano gli ambientalisti del Forum – per mezzo di politiche  responsabili, coraggiose e progettuali, finora assenti. Il mondo agricolo ed artigiano, sostenuti da Regione ed enti locali, devono rendersi protagonisti di un nuovo progetto di crescita, culturale ed economica, per il bene del territorio”.

Seclì ha lanciato alcune proposte, da tenere presenti ed eventualmente inserire in un progetto complessivo, per resistere alla crisi del comparto e rilanciare l’economia: la creazione di “parchi della memoria” utili a preservare gli arbusti monumentali disseccati; la promozione del patrimonio artistico ed artigianale legato ai tronchi di ulivo.  

“Per promuovere tali processi virtuosi è necessario, innanzitutto, attivare una filiera che coordini il mondo dell’associazionismo (agricolo e artigianale), le scuole, la comunità artistica nazionale e internazionale mediante il supporto sinergico delle istituzioni – ha precisato Seclì -. Poi bisogna agire sul versante economico, garantendo una remunerazione maggiore agli agricoltori che aderiscono alla valorizzazione artistico-artigianale dei tronchi e concedere finanziamenti ai Comuni che intendano realizzare i parchi della memoria”.

“Sarebbe anche utile – ha proseguito – avviare nelle scuole e nelle università dei corsi per la lavorazione del legno dell’ulivo e promuovere la formazione dell’artigianato ebanista, con corsi professionali e incentivando l’apertura di attività artigianali. Infine, presso la Camera di commercio, sarebbe utile la creazione di un ufficio  di gestione del settore, affiancato da una commissione tecnica che definisca criteri e protocolli delle varie fasi della gestione dei tronchi”.

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