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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Veleni a Palazzo, Rotundo: "Su Bilancio urge la verità"

Ieri il centrosinistra ha abbandonato l'aula consiliare. E la previone di Bilancio è stata votata dalla sola maggioranza. Antonio Rotundo ritorna sul caso, dopo l'attacco di Perrone, e rincara la dose

Strascichi dopo il Consiglio comunale di ieri, ‘avvelenato' da una diatriba politica sul Bilancio che ha mosso le ire di Paolo Perrone (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3975), il quale ha accusato il centrosinistra per la sua mossa di abbandonare l'aula al momento del voto. Non capisco proprio l'accusa di reticenza e di mancata trasparenza -ha dichiarato il primo cittadino - visto che siamo arrivati in aula comunicando un disequilibrio per il quale abbiamo dovuto fare una variazione di Bilancio di 4 milioni di euro". Ma Antonio Rotundo non ci sta ed il giorno successivo rincara la dose: "Il sindaco - dice - è veramente a corto di argomenti e mostra di avere una bella faccia tosta quando afferma che la minoranza persegue la politica del "contro" e del "no". Sono i fatti di questi mesi a smentirlo clamorosamente".

"Se, infatti, il Consiglio comunale del 24 settembre - dice Rotundo -, quello in cui si è affrontata la questione Lupiae, si è potuto tenere è perché noi, nonostante evidenti e riconosciute illegittimità nella convocazione, lo abbiamo consentito. Così è stato anche per il Consiglio comunale del 2 ottobre scorso. In quella seduta abbiamo dato il nostro voto alle delibere sui Pirp del rione San Pio e di Via dei Ferrari, operando di fatto una sanatoria ex-post ad un iniziale vizio di legittimità imputabile alla maggioranza, per tentare di non perdere cospicui finanziamenti regionali per la riqualificazione dei due importanti quartieri cittadini. Così come - ricorda ancora il leader del centrosinistra a Palazzo Carafa - abbiamo votato a favore del catasto delle aree boschive percorse dal fuoco ed al passaggio delle funzioni catastali al Comune".

"Avremmo voluto dare il nostro contributo anche sulle linee programmatiche, se la maggioranza non le avesse approvate in pochi minuti e senza discussione approfittando della nostra uscita dall'aula", spiega ancora Rotundo. "Solo chi è in malafede può quindi negare il senso di responsabilità e il carattere costruttivo della nostra iniziativa di questi mesi. Ma veniamo al punto per il quale abbiamo compiuto un atto forte e grave quale quello di venerdì. Abbiamo posto, e non da oggi, un problema: sapere, cioè, se al di là del rispetto formale degli equilibri di bilancio, del patto di stabilità e dei limiti dell'indebitamento, vi sia nel bilancio del nostro Comune una eventuale situazione di debito mascherato, occultato, nascosto per la quantificazione di entrate in misura esuberante, per l'indicazione di residui attivi di dubbia esigibilità o magari illegittimamente scritti, per eventuali debiti sommersi derivanti anche dalla gestione delle Società partecipate."

"Questo è quanto abbiamo chiesto e, non avendo avuto risposte, continueremo a chiedere con forza nell'interesse della città che ha il diritto di sapere come stanno per davvero le cose. All'ultimo Consiglio Comunale - prosegue -, solo per fare un esempio fra i tanti, avevamo chiesto una relazione dettagliata relativa alla revisione dell'accertamento degli estimi catastali per verificare se la nuova entrata di Iic per 9 milioni, inserita nei documenti, contabili non fosse una previsione a dir poco incauta. Perché quando poniamo questi problemi la maggioranza risponde con fastidio?", si chiede Rotundo. "Per questo con l'uscita dall'aula abbiamo voluto rilanciare la necessità di una operazione trasparenza e verità nei conti del Comune. Pensiamo che sarebbe un primo segnale se fosse rimossa l'anomalia di Lecce unico Comune capoluogo di provincia dove tutti e tre i revisori dei conti sono indicati dai partiti di governo".

"I cittadini non tollerano più che con i soldi dei contribuenti onesti si foraggino sprechi e clientele, malgoverno e inefficienze. Non si costruisce così una prospettiva di futuro. E' sempre più urgente una operazione verità", conclude Rotundo.

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