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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Vendola su governo Monti: "Senza patrimoniale, Ici è un pannicello caldo"

Il governatore pugliese non giudica positivamente i primi passi di Monti. Negro, capogruppo Udc in Regione, lo invita al dialogo con l'esecutivo: "Metta da parte le sue pur legittime aspettative elettorali"

 

LECCE - Le prime misure di intervento del governo Monti, annunciate in via generica e che saranno più precise dopo gli incontri della prossima settimana con Angela Merkel e Nikolas Sarkozy, non sono per nulla incoraggianti, almeno secondo il governatore della Regione Puglia e leader di Sinistra, Ecologia e Libertà, Nichi Vendola.
 
Sul suo frequentato sito, pur prendendo atto con sollievo del cambio di stile comunicativo e del sussulto di dignità istituzionale palesato dal nuovo esecutivo, Vendola scrive che "i segnali che giungono raccontano che tutto continuerà a pesare sulle spalle del ceto medio e dei ceti popolari. Deve essere chiaro però che questo non è solo socialmente iniquo ma è anche economicamente disastroso". 
 
Per il presidente regionale, la reintroduzione dell'Ici rischia di essere "un pannicello caldo, una misura debole" che rischia di trasformarsi "in un'ingiustizia "se non si colloca in un quadro chiaro delle redistribuzione della ricchezza e del peso dei sacrifici". Da tale prospettiva non è piaciuto a Vendola il passaggio del discorso nel quale il nuovo premier ha fatto capire che non ci sarà alcun intervento strutturale sulla ricchezza e cioè nessuna patrimoniale
 
Vendola conclude il suo commento ricordando la condizione del Mezzogiorno: "I governi Berlusconi hanno usato la finanza straordinaria del Sud come il loro personale salvadanaio da cui attingere per dare qualunque risposta a qualunque problema, incluse quelli relativi alle clientele della Lega Nord. Oggi dobbiamo chiedere con forza di intendere che il Sud non è un accattone, non è davanti a palazzo Chigi con il cappello in mano. Il Sud chiede di essere al centro delle politiche di rilancio del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne, chiede una crescita ambientalmente sostenibile e chiede di non essere più scippato delle proprie risorse".
 
 
Salvatore Negro, Udc, lo ammonisce: "Legittime le sue aspirazioni personali ma si confronti con il nuovo esecutivo"
 
“Le responsabilità che il Presidente Vendola ha verso la Puglia dovrebbero spingerlo ad essere più cauto nelle valutazioni sul nuovo governo Monti, con il quale sarebbe il caso di cercare il dialogo piuttosto che lo scontro. Le emergenze che vive la nostra regione richiedono sacrifici da parte di tutti. Per questa ragione il leader di Sel, in questo momento, dovrebbe mettere da parte le pur legittime aspettative personali per onorare quel mandato che i cittadini pugliesi gli hanno conferito appena un anno e mezzo fa”. Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro.
 
“Le critiche espresse dal governatore pugliese – ha continuato l'esponente dell'Udc – sembrano più chiudere la porta al governo centrale che lasciare spiragli di confronto. Ci saremmo aspettati che il presidente Vendola invece di guardare alle smagliature (che sicuramente ci sono) del programma di Governo, avesse invitato il nuovo esecutivo a rivedere il Piano di rientro sanitario imposto dal precedente Governo Berlusconi che con il blocco del turn over non consente l’assunzione di nuovo personale medico ed infermieristico a danno dei cittadini pugliesi a cui non si può assicurare un servizio adeguato."
 
“La Puglia, come il resto del Paese, guarda con attenzione e speranza a questa nuova fase politica – ha concluso il presidente Udc – L’auspicio ora è che il presidente Vendola metta da parte critiche e aspirazioni personali e avvii una nuova stagione di dialogo e confronto con il governo Monti, nell’interesse della Puglia e dei pugliesi”.  
 

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