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Politica Gallipoli

Venneri: "Prendo atto e vado via. Troppi appetiti"

Suona la banda e l'ex primo cittadino commenta amaramente la decisione di parte del Consiglio comunale di interrompere l'esperienza amministrativa. E non mancano le accuse a Ferilli, Caiffa e Padovano

GALLIPOLI - Saluta e se ne va in buon ordine, l'ormai ex sindaco di Gallipoli, Giuseppe Venneri. Sfiduciato e mandato a casa dalla dura legge dei numeri. Quelli che in democrazia sono linfa vitale e che determinano la stabilità delle amministrazioni. Dopo l'elezione del 2008 e lo strappo con il Pdl e con Vincenzo Barba, e il doppio rimpasto della scorsa estate in nome e per conto del mini-laboratorio politico in salsa gallipolina, è arriva l'implosione. Nemmeno un "equilibrista" acclarato come Venneri è riuscito a mantenere più in piedi i cocci di un'amministrazione fustigata dai "mal di pancia" e, forse, da troppi personalismi. Il Venneri ter si interrompe nella maniera più traumatica. Sotto i colpi e le "firme" notarili non solo dell'Opposizione e della volontà di Barba, ma anche dei consiglieri "amici".

E mentre in città riecheggiano ancora le note musicali della banda scesa in piazza, dal centro storico al Corso Roma, per accompagnare la vittoria "politica" di Barba, l'ex primo cittadino si concede l'ultimo saluto spiegando la sua versione dei fatti. E nello specifico, cosa mai sarà successo per determinare una sfiducia annunciata da tempo, ma giunta quasi all'improvviso nella giornata di ieri? "E' successo che in democrazia vige il principio della maggioranza, che va sempre e comunque rispettato, anche quando il risultato finale è a proprio sfavore" spiega Venneri. Che aggiunge: "Quindi affronto la sfiducia formalizzata da una parte del Consiglio comunale con molta serenità, convinto che nella vita gli incarichi, a differenza della dignità e della rettitudine morale, hanno un inizio ed una fine. Tuttavia, valutando politicamente la decisione dell'assise civica, vorrei ragionare assieme ai miei concittadini su un semplice dato di fatto".

Ovvero, a cosa si riferisce in particolare l'ex primo cittadino? "Mi riferisco al fatto che in appena quattro giorni un consigliere comunale, nella fattispecie Fabrizio Ferilli, ha cambiato così repentinamente e radicalmente idea sulla sua amministrazione comunale, tanto da approvare il bilancio previsionale, vale a dire l'atto principe di ogni esecutivo ed il documento più politico tra tutti e poi, dopo una manciata di giorni, il 24 giugno per l'esattezza, si fa convincere da qualcuno che quest'Amministrazione che lui sostiene deve andare a casa.

Se le sue motivazioni sulla caduta della mia Amministrazione fossero state puramente politiche, avrebbe potuto manifestarle in Consiglio comunale, cosa che non ha fatto. È la prova provata che la sua scelta non ha nulla di politico né di amministrativo, visto che le sue attenzioni erano concentrate esclusivamente sulla gestione del Parco Naturale".
Ma oltre a Ferilli, che ha già evidenziato la sua posizione già nella seduta del Consiglio era venuto meno il supporto dei consiglieri dell'Udc? "Anche gli stessi consiglieri Caiffa e Padovano" replica l'ormai ex sindaco "hanno dimostrato che le loro scelte hanno avuto poca assonanza con motivazioni politiche, se è vero che al loro senatore di riferimento hanno garantito un certo comportamento, salvo poi attuarne uno diametralmente opposto. Si tratta di strategie esclusivamente personali, sulle quali mi auguro che gli organi competenti accendano un faro e su cui i cittadini di Gallipoli possano riflettere"

Ma cosa si rimproverà Venneri? C'è qualcosa che avrebbe potutto fare per andare avanti alla guida della città? "C'è poco da rimproverarsi. Lascio la guida della città con la consapevolezza di aver lavorato nell'esclusivo interesse della mia comunità. Ringrazio ovviamente quei cittadini che non mi hanno mai fatto mancare il loro affetto ed ai quali chiedo di continuare ad amare, con la passione di sempre, la nostra meravigliosa Gallipoli. Ringrazio anche le gentildonne ed i galantuomini che hanno sostenuto con lealtà la mia Amministrazione, dimostrando di avere schiena dritta e dignità morale, i responsabili locali e provinciali del Pd, della lista Grande Gallipoli, i vertici locali e provinciali dell'Udc ed il consigliere Tommaso Scigliuzzo, dimostratosi moralmente corretto ed immune da pressioni esterne. Infine, sento di rivolgere un ringraziamento particolare ai consiglieri che hanno condiviso fino in fondo le scelte e gli indirizzi della mia amministrazione con chiarezza, coerenza, fermezza e soprattutto onestà".

E ora che farà Giuseppe Venneri? E soprattutto quale sarà il futuro della città nel pieno della stagione estiva? "Finalmente potrò godermi anche io le vacanze" conclude Venneri, "anche se avrei preferito lavorare ancora per il bene di questa città. Qualcuno invece ha pensato bene che per risolvere i mali di Gallipoli era sufficiente mandare a casa Venneri e ora quel qualcuno si assuma tutte le responsabilità dinnanzi alla città, ai gallipolini e ai tanti turisti. Per quanto mi riguarda, mi sento di fare gli auguri di buon lavoro al commissario prefettizio che sarà chiamato ad amministrare la città, nella certezza che saprà portare a termine i numerosi progetti pianificati in questi anni dalla mia Amministrazione. Sono altresì convinto che riuscirà a dare immediata esecuzione al bando per il mercato coperto e alla gestione della festa di Santa Cristina, ormai prossima, che tanto stanno a cuore ai gallipolini".

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