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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Verifica maggioranza con An e FI che lasciano l'aula

Consiglio comunale acceso stasera a Palazzo Carafa. L'opposzione incalza sulla verifica all'ordine del giorno, ma i due partiti di centro destra proprio al momento della discussione lasciano i banchi

Fuori la città che tira a campare. Dentro il Palazzo, la politica che l'amministra. Trentadue presenti, nove assenti. La maggioranza guidata dal sindaco forzista Perrore con nove consiglieri di An che aspettano di vedere concretizzarsi il progetto del partito del Sud del vice sindaco Adriana Poli Bortone - dimissionaria ieri dagli incarichi di partito di coordinatrice regionale e provinciale -, per capire poi che fare. Ma già si vocifera che numero sei di loro potrebbero seguire la senatrice. Ahi. L'asse Poli Bortone-Perrone si appresterebbe così a inclinarsi, con il pericolo per tutta la maggioranza di scivolare verso una sorta di rimpasto. Che, se da una parte imbarazza e fa tremare non poco l'esecutivo, dall'altra fa saltare i gangheri al capogruppo all'opposizione del centrosinistra Antonio Rotundo. Il quale, pur di arrivare subito al punto numero 10 all'ordine del giorno del Consiglio comunale convocato a Palazzo Carafa per questa sera alle 17, decide con i suoi di schiacciare il dito sul conta voti elettronico per dire sì ai precedenti nove argomenti "tecnici" in discussione. Ci avevano provato, Rotundo e Loredana Capone, ad invertire l'ordine del giorno, a trattare subito la loro richiesta per l'esame in aula della situazione politico- amministrativa, ma il presidente del consiglio Eugenio Pisanò non ne ha voluto sapere.

E così, gli argomenti sono schizzati via tra sbadigli, chiacchiericcio e sigarette nel corridoio, fino a quando si è giunti al "Punto". Già. Perrone avrebbe dovuto spiegare all'assise cittadina quale effettivamente è la situazione politica nella maggioranza, ma proprio nei banchi della maggioranza i consiglieri di An e Forza Italia hanno preferito restarsene fuori. Rotundo, pertanto, ha invitato il sindaco a notare i banchi vuoti: "Sindaco, quei banchi sono vuoti - ha detto - ma le anticipo che noi non siamo per lo sfascio, non inneggiamo alla crisi, ma vogliamo che lei dica alla città qual è l'esito della verifica. Ma le anticipo subito che non tratteremo - ha aggiunto - con una maggioranza diversa da quella eletta dai cittadini. Io parlo di maggioranza politica coerente con il voto degli elettori, ma se lo scenario che si prefigura è quello di una maggioranza rimpastata, allora non avrà il nostro appoggio". Questo, in estrema sintesi il concetto, esposto dall'opposizione.

La seduta consiliare finisce qui. Con il sindaco Perrone che lascia la poltrona di primo cittadino per raggiungere i giornalisti al di là dell'ovale: "E' Rotundo che sta perdendo la propria leadership all'interno del centrosinistra - sbotta - e lo si è visto quando il Consiglio ha eletto questa sera il nuovo difensore civico (il forzista Domenico Anglona, ndr). Loro non hanno abbandonato l'aula perché interessava sapere chi dell'opposizione lo avrebbe votato. Un atteggiamento comunista-stanilista. Volevano la verifica della maggioranza? Ebbene l'hanno avuta, quando 29 su 27 consiglieri hanno votato. La verità, ripeto, è che il centrosinistra è stanco della sua leadership. E poi lui non può parlare di rimpasti. Si ricordi cosa accadde nel '98 con D'Alema".

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