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Il saluto del nuovo arcivescovo di Lecce: "Nel nome di Dio e della Costituzione"

LECCE - Un saluto particolare, "nel nome di Dio e della Costituzione", ha chiuso il breve intervento di Michele Seccia, nuovo arcivescovo metropolita, nell'aula consiliare del Comune. Parole, le sue, di sincero omaggio alla sede del potere civile cittadino con il quale, alla stregua del predecessore, Domenico D'Ambrosio, vuole intrattenere rapporti schietti e fecondi nell'interesse della comunità, in particolare delle fasce più deboli.

Nel giorno del suo insediamento come pastore della chiesa leccese Seccia è stato ricevuto dal primo cittadino nel corso di una cerimonia di accoglienza alla quale hanno partecipato il presidente della Provincia, Antonio Gabellone e tutti i sindaci della diocesi: Arnesano, Campi Salentina, Carmiano, Cavallino, Lecce, Lequile, Lizzanello, Melendugno, Monteroni di Lecce, Novoli, San Cesario di Lecce, San Pietro in Lama, Squinzano, Surbo, Trepuzzi e Vernole (comuni che ricadono nella provincia di Lecce), San Pietro Vernotico e Torchiarolo (comuni che ricadono nella provincia di Brindisi).

Il vescovo ha poi lasciato Palazzo Carafa per proseguire nella sua marcia di avvicinamento alla Cattedrale dove, con la celebrazione della messa alla presenza dei fedeli e delle autorità civili e religiose, si chiude il suo primo giorno di "servizio" nel Salento. Seccia ha già trasferito la sua residenza anagrafica nel capoluogo salentino.

Nella sua prima intervista, concessa a Telerama, ha dichiarato tra l'altro la sua sostanziale posizione di contrarietà al gasdotto Tap e all'ipotesti delle trivellazioni in mare: per essendo appena arrivato nel Salento, conosce le problematiche connesse perché affrontate nella sue decennale esperienza di vescovo in Abruzzo nella diocesi di Teramo-Atri.

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