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Xylella, Cdm proclama l'emergenza: "In arrivo aiuti per 5 milioni di euro"

I finanziamenti tramite il fondo nazionale di solidarietà. Si attende ora il nome del commissario delegato al quale sarà consentito, dove possibile, di agire in deroga ad alcune norme, tra cui il Codice dei contratti pubblici ed il testo unico sugli espropri

ROMA – ll ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato questa sera che il Consiglio dei ministri ha deliberato oggi lo stato di emergenza per la xylella fastidiosa, la pestilenza degli ulivi che sta danneggiando un comparto fondamentale dell’economia pugliese, con la provincia di Lecce in prima linea nella crisi.

La proposta è il frutto di un'istruttoria tecnica chiusa nelle scorse ore e che ha visto all’opera presidenza del Consiglio, ministero delle Politiche agricole e Regione Puglia. La deliberazione, illustra una nota del ministero, prevede lo stanziamento di ulteriori 5 milioni dal fondo nazionale di solidarietà per gli interventi di maggiore urgenza. Sono risorse che vanno ad aggiungersi a quelle già messe a disposizione dal ministero stesso per 2 milioni 630 mila euro e Regione Puglia, per 5 milioni 980 mila.

La dichiarazione di stato di emergenza, inoltre, consente di emanare un’ordinanza del capo della protezione civile che prevederà a breve la nomina di un commissario delegato per l'attuazione degli interventi. A questi sarà consentito – dove possibile - di agire in deroga al alcune norme, tra cui il codice dei contratti pubblici ed il testo unico sugli espropri.

“Continua l'azione tempestiva del Governo - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - a tutela dell'olivicoltura della regione Puglia messa a dura prova dall'epidemia di xylella. Ora serve il massimo impegno dei soggetti in campo e il commissario delegato potrà ulteriormente potenziare le azioni di contrasto alla diffusione del batterio”.

“Adesso, finalmente, e in attesa di conoscere il nome del commissario straordinario - commenta il parlamentare del Pd, Salvatore Capone, a margine della notizia -, si può immaginare di entrare, ancora più concretamente, nel vivo di quanto già previste nel piano concordato con la Regione e con le associazioni di categoria per sconfiggere il batterio sostenendo le aziende, implementando le azioni di studio e ricerca quanto mai necessarie, salvaguardando il paesaggio. Come ho già avuto modo di dire la questione della xylella riguarda tutti e non può e non deve essere considerato un problema esclusivo delle aziende olivicole o di un solo segmento economico”.

“Quanto deciso nella serata di oggi, e le azioni che seguiranno – prosegue -, consentono oltretutto di poter avviare anche un confronto con le associazioni di categoria, gli ulivi cultori, le imprese di trasformazione, nel merito dei punti oggetto della piattaforma di discussione e soprattutto relativamente alla grande azione di ricerca sul campo che associazioni e imprese ritengono imprescindibile e per la cui attuazione sollecitano anche una rimodulazione delle risorse liberate nel patto territoriale per il turismo e l’agricoltura in capo alla Provincia di Lecce”.

Nei giorni scorsi Capone ha anche chiesto al ministro Martina la disponibilità per una visita nel Salento. “Mi auguro che si concretizzi – auspica - perché il ministro possa conoscere da vicino l’eccellenza del nostro olio e delle nostre aziende e la bellezza, nonostante la xylella, del nostro territorio”.

Sul caso interviene anche il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. “Credo di poter dire: ce l’abbiamo fatta. Per questo, innanzitutto, un grazie non retorico al presidente del Consiglio Mattero Renzi e al ministro Martina per la grande disponibilità, e il grande impegno con cui hanno personalmente seguito l’emergenza xylella nel Salento. Inizia una fase nuova e determinante, che avrà bisogno dell’intelligenza di tutti per poter essere governata con determinazione e saggezza”.

“Sono consapevole, infatti – conclude Teresa Bellanova - , che tra le azioni da intraprendere bisognerà anche quantificare danni ed esigenze delle imprese, per assicurare alle stesse un futuro che solo qualche giorno fa sembra oscuro, e anche su questo sarà necessaria molta responsabilità da parte di tutti”.

LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI PER L'EMERGENZA

Proprio oggi le associazioni agricole del territorio salentino, Cia, Coldiretti, Confragricoltura e Copagri e le centrali cooperative Legacoop, Confcooperative, Agci e Uecop hanno condiviso un documento unitario in dieci punti, con gli interventi proposti in cui chiedono, fra l’altro, la sospensione delle scadenze fiscali e la postergazione dei mutui.

Al commissario di prossima nomina, inoltre, domandano una “costante informazione pubblica dei dati rilevanti”. Fra gli altri interventi richiesti, la compensazione dei maggiori oneri sostenuti dagli olivicoltori per attuare le misure di prevenzione e per le imprese che hanno visto compromessa la totale capacità produttiva. Associazioni e cooperative reclamano anche che siano rese operative e immediate le misure dei servizi di consulenza previste nel piano di sviluppo rurale 2014-2020 per consentire agli agricoltori il “rispetto degli obblighi per il clima e l’ambiente e il mantenimento della superficie agricola”.

Ancora, nel documento si legge la proposta di avviare procedure di affidamento semplificate direttamente a imprese e cooperative, anche per il mantenimento dei livelli occupazionali, individuando soluzioni aggiuntive per favorire la conduzione associata e ampliare le dimensioni aziendali. Fra gli altri interventi sollecitati: assegnazione della dotazione nazionale di diritti di reimpianto dei vigneti cosiddetti “dormienti”, che altrimenti andrebbero persi, ma anche la possibilità di ricevere dalle amministrazioni comunali le risorse provenienti sia dalla tassa di soggiorno sia da quelle svincolate dal patto di stabilità da destinare alla riqualificazione del paesaggio agricolo e al contenimento della malattia.

Altra ipotesi, quella che in seno alla Provincia di Lecce possano essere ridiscusse le destinazioni delle risorse residue del patto territoriale dell’agricoltura per finanziare la più grande rete di ricerca applicata sul territorio e che venga avviato il primo progetto scientifico con le tre università pugliesi già oggi vincitrici del bando Cluster e candidate ad accedere a ulteriori finanziamenti. Questo, concludono, anche per individuare e testare eventuali varietà resistenti in modo da evitare il reimpianto.  

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