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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Xylella, Puglia disattende Bruxelles: niente fondi ed è bagarre in Consiglio

Forza Italia attacca il presidente Nichi Vendola e pensa di sfiduciare l'assessore Fabrizio Nardoni, che intanto annucia: Ci siamo preoccupati di salvaguardare quel potenziale ma nel contempo abbiamo chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza fitosanitaria straordinaria"

BARI - A due mesi dalla richiesta avanzata dai venti consiglieri di minoranza, arriva il giorno della discussione in Consiglio regionale sulla questione del cosiddetto “batterio killer”. E subito gli animi si scaldano rischiando di mandare all’aria la seduta. Già perché è ormai chiaro che la Puglia è in infrazione per aver disatteso la direttiva comunitaria sulla xylella fastidiosa. Mancanza che per il parlamento di Bruxelles equivale a una sospensione delle erogazioni finanziarie finalizzate al sostegno all’agricoltura.

Al centro degli attacchi dei consiglieri regionali di Forza Italia, Fabrizio Nardoni, assessore, tra le altre, alle Risorse agroalimentari - Agricoltura, Alimentazione, il quale, nell’ottobre del 2013 aveva annunciato a gran voce l’invio di una task-force per venire a capo del problema in tempi rapidi. Task-force che, come sostiene il consigliere originario di Calimera, Luigi Mazzei, non ci sarebbe mai stata. Non solo. Non ci sarebbe stato alcun presidio né intervento concreto a favore degli operatori del settore e dei florovivaisti, che pure hanno subito danni ingenti; e le uniche cosiddette “buone pratiche” applicate per scongiurare la catastrofe ambientale, prima che economica, sarebbero state quelle messe in atto proprio dai diretti interessati.

E già si parla di disastro economico per tutto il comparto olivicolo pugliese con 23 mila ettari di terreno interessati dal problema. La produzione salentina, in particolare, potrebbe subire un vero tracollo con una perdita stimata in oltre l’80 per cento del prodotto. Danno che, come sostengono i consiglieri di Forza Italia, si sarebbe potuto contenere già solo dichiarando in tempi utili lo stato di calamità naturale che, invece, la Regione ha approvato il 5 settembre scorso.

"Spero che la disamina compiuta e puntuale di tutta la difficile fase di questa emergenza – ha dichiarato oggi l’assessore Nardoni durante la seduta del consiglio regionale – sia finalmente servita per fugare ogni possibile dubbio sull’evoluzione di una emergenza che nessuno poteva pronosticare e su cui, ribadisco, non vi è stato nessun ritardo da parte della Regione. Vicenda su cui, come dimostra anche il voto favorevole in aula, il governo regionale ha voluto porre un argine per evitare un effetto ulteriormente deleterio della malattia preservando così la destinazione agricola per 15 anni di quei terreni".

Commento che, in buona sostanza, riassume l’approvazione del “piano di sicurezza” che consiste in una Legge sul vincolo urbanistico legato all’emergenza Xylella in Salento e che si traduce, alla fine, in un cordone che taglia in due l’intera area compromessa dallo Jonio all’Adriatico. Nessun ritardo per Nardoni, quindi.

Ribadito, nel corso dei lavori, anche il piano di interventi da attuare nel Salento (zona infetta, zona cuscinetto e cordone fitosanitario). “Ci siamo preoccupati di salvaguardare quel potenziale – ha detto ancora Nardoni – ma nel contempo abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per le zone in quarantena, la dichiarazione dello stato di emergenza fitosanitaria straordinaria.”

Dichiarazione che consentirebbe di sbloccare delle risorse finanziarie per gli operatori della filiera olivicola e vivaistica, come ristoro per i danni economici subiti. Risorse che andrebbero ad affiancarsi alla sospensione delle rate di mutuo e dei contributi previdenziali in scadenza.

“Sul piano delle risorse necessarie la Regione Puglia – ha ricordato infine l’assessore regionale – ha già stanziato 6 milioni di euro dal bilancio autonomo, su cui chiederemo al Governo lo svincolo dal patto di stabilità".

Relazione, e voto finale di approvazione della legge, che non avrebbero affatto convinto i forzisti. Anzi, avrebbe spinto gli esponenti di minoranza, addirittura, a proporre il voto di sfiducia per il membro della Giunta regionale cui addebitano i ritardi con i quali è stata affrontata la questione.

E, intanto, i consiglieri di FI premono affinché venga nominato con urgenza un Commissario straordinario per gestire l’emergenza. Ruolo che, per gli azzurri, non potrebbe certamente essere ricoperto dal presidente Vendola, dagli stessi indicato quale principale artefice del lassismo dell’Ente di via Capruzzi.

Fortemente critici anche Andrea Caroppo del Nuovo centro destra, per cui l’emergenza è figlia “della sottovalutazione e delle risposte inadeguate”, e Paolo Pagliaro del Movimento Regione Salento che rimprovera al presidente regionale una politica baricentrica insensibile e inadeguata alle esigenze di un territorio così esteso e complesso.

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