Ulivi del Salento, da Bruxelles attese decisioni importanti: Italia cerca di tamponare
Si è aperta la sessione del Comitato permanente per le fitopatologie: i rappresentanti dei 28 paesi dell'Ue devono giudicare l'efficacia delle misure adottate per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa e disporne di nuove, se necessario
LECCE - Solo domani potrebbe arrivare una nuova decisione sull'emergenza Xylella fastidiosa da parte del Comitato permanente per le fitopatologie. L'organismo comunitario, formato da delegati dei 28 paesi membri dell'Unione Europea, è chiamato a giudicare le azioni intanto intraprese dall'Italia per rallentare la diffusione del batterio ed eventualmente indicare nuove misure.
Il timore, paventato nei giorni scorsi anche dagli attori istituzionali interessati dalla vicenda - dal commissario delegato Giuseppe Silletti fino al ministro Maurizio Martina passando il governatore pugliese Nichi Vendola - è che si vada verso un aumento del numero degli ulivi da abbattere e ad un impiego più massiccio dei prodotti fitosanitari ritenuti idonei a neutralizzare il proliferare dell'insetto vettore. Questi interventi trovano già da ora una diffusa opposizione che non può essere ridotta solo a gruppi di ambientalisti, ma che appartiene a vasti settori del mondo agricolo e della comunità scientifica.
Restano infatti seri dubbi sul nesso di causalità tra la presenza del batterio e il complesso del disseccamento rapido dell'ulivo, ma se passasse il principio per cui ogni pianta colpita da Xylella debba essere abbattuta - e magari anche quelle non infette ma presenti nel raggio di 100 metri - allora significherebbe inaugurare una stagione di abbattimenti che falcidierebbero un settore produttivo tra i più importanti per la Puglia. L'unica certezza che si può dare oramai per acquisita è che il batterio, considerato un patogeno da quarantena, è arrivato in Europa attraverso le importazioni di piante ornamentali dal continente americano, passate dalle maglie evidentemente troppo larghe dei controlli di frontiera: come ha dimostrato, da ultimo, la rilevazione della Xylella in una specie del caffè all'interno di un mercato alle porte di Parigi.