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"Ratatouille", c'è un topo in cucina... Tra i fornelli

Nell'ultimo film d'animazione della Walt Disney Pixar protagonsta è Remy, topolino d'oltralpe dal prodigioso olfatto e con una innata passione per la cucina. Una favola moderna con lezione di vita

Un film di Brad Bird
Genere: animazione
durata 117 minuti. - Produzione USA .

C'è un topo in cucina! Non è un grido di allarme, bensì la trama dell'ultimo film di animazione della Walt Disney Pixar: "Ratatouille" (piatto tipico della cucina francese a base di verdure). Remy, topolino d'oltralpe dal prodigioso olfatto e con una innata passione per la cucina, fugge dalla campagna e arriva a Parigi, dove intreccia uno strano rapporto di collaborazione culinaria con Linguini, lo sguattero del famoso anche se un po' decaduto ristorante "Gusteau". Il topolino e lo sguattero (poi promosso chef grazie all' aiuto del piccolo animale) vivranno insieme una serie di divertenti disavventure che si concluderanno, naturalmente, con un tenero lieto fine.
Il film è diretto da Brad Bird che in passato era già stato regista di un altro capolavoro "Gli Incredibili". In "Ratatouille" la tecnica di animazione in 3D ha raggiunto dei risultati sempre più vicini alla realtà, con delle rappresentazioni assolutamente straordinarie di paesaggi e interni. Se "i sogni son desideri", come cantavano altri topolini in un altro famosissimo cartone animato della Disney, quelli di Remy si avverano, ma non senza difficoltà.

Tutti possono sognare, anche i topi, abitualmente ultimi tra gli esseri viventi in ordine di dignità, e tutti possono avere un talento che è giusto assecondare. Questa favola animata, che tanto sarebbe piaciuta a Steinbek, è come sempre una lezione di vita per grandi e piccoli; vi sono rappresentati molti tra i peggiori vizi umani, cattiveria, ingratitudine, disonestà, ma non manca, per compensarli, l'elogio di importanti valori come l'amicizia o la lealtà. Remy, in bilico tra la passione e la realtà (è pur sempre un topo) riesce a non tradire né l'una né l'altra, dando sfogo al suo talento senza però dimenticare il mondo da cui proviene, ma soprattutto sa superare la naturale diffidenza che è alla base del rapporto tra l'animale e l'uomo. Remy cambia le regole, tende la mano al suo amico Linguini e fa un passo avanti, mostrandoci, così, gli animali sempre più vicini agli uomini, ma, al contempo, rivelandoci come il genere umano sia troppo spesso simile a quello animale.

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