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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Centralizzazione del 118: la Regione punta alla stabilizzazione degli operatori

Ruscitti, capo dipartimento Salute, dalla tavola rotonda Cgil a Lecce: "Prevediamo 4 mila assunzioni; operativi entro il 2020". Asl approva, sindacato spinge sull'uniformità dei diritti

LECCE - Tempo un anno e poi, nel 2020, la Regione Puglia dovrebbe aver riformato il servizio del 118. La rete dell’emergenza-urgenza è in fase di profonda trasformazione ed il percorso di centralizzazione, voluto dal presidente e assessore al ramo Michele Emiliano, comincia a muovere i primi passi.

L’obiettivo di questa piccola rivoluzione è la creazione di un’agenzia regionale cui affidare l’intera organizzazione del sistema, sottraendo la competenza diretta delle singole Asl. L’obiettivo? Lo ha spiegato Giancarlo Ruscitti, direttore del dipartimento regionale della Salute, intervenuto in una tavola rotonda organizzata dalla Cgil di Lecce nella sede del Polo oncologico del “Vito Fazzi”.

“Abbiamo voluto mettere ordine nella rete ospedaliera per la parte che riguarda la gestione delle acuzie, concentrando competenze, professionalità e tecnologie in 5 hub, ovvero ospedali di 1° livello. Stessa cosa dicasi per la rete del 118 che necessita di essere messa in ordine”.

Finora il sistema si è retto sulle spalle dei dipendenti diretti delle aziende sanitarie, affiancati dai volontari delle associazioni convenzionate. Una platea corposa e frammentata di lavoratori che, nelle intenzioni dei vertici della sanità pugliese, dovrebbe rientrare sotto il cappello di un’unica agenzia regionale.

“In questo modo intendiamo elevare il livello di assistenza garantito ai pazienti, assumendo le persone a tempo indeterminato, tramite concorso pubblico, e garantendo una formazione professionale omogenea e continua – ha aggiunto Ruscitti -. Ipotizziamo di arrivare a 4 mila assunzioni e di essere operativi in poco più di un anno”.

Mettere ordine nella galassia variopinta del 118 significa, in buona sostanza, rimettere mano anche ai contratti ed ai livelli salariali, parificando le condizioni contrattuali e uniformando il servizio su scala regionale. Lo ha ribadito Ruscitti: “Vogliamo garantire i medesimi diritti a tutti i lavoratori che siano dipendenti diretti, medici convenzionati e volontari delle cooperative convenzionate che hanno seguito diversi percorsi di formazione professionale”.

Il percorso deciso dalla Regione Puglia è visto di buon occhio anche dai manager di via Miglietta a Lecce. Il direttore generale Ottavio Narracci, in particolare, si è detto favorevole all’iniziativa e fiducioso che l’aziendalizzazione del 118 determinerà un salto di qualità nell’assistenza agli utenti.

“La proposta può risultare vincente perché scioglie il nodo delle disomogeneità curriculari degli operatori del 118; anche la linea di comando non può rimanere frammentata su scala regionale – ha chiosato il numero uno della Asl di Lecce -. L’unico dubbio rimane per sulla Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza: su questo punto andrei cauto. Prima è bene, probabilmente, metabolizzare il passaggio del 118 all’interno di questo macro contenitore aziendale”.

Il percorso di centralizzazione della rete dell’emergenza-urgenza procederà per tappe e di concerto con i sindacati, come confermato dal segretario leccese della Funzione Pubblica, Floriano Polimeno: “Intendiamo conoscere a fondo questo nuovo modello organizzativo del 118 e confidiamo nel fatto che la Regione Puglia riuscirà a mettere ordine nella rete per assicurare uniformità di gestione del servizio a beneficio dei cittadini pugliesi”.

La Funzione Pubblica Cgil guarda con un occhio di favore, chiaramente, l’intenzione espressa di stabilizzare il personale, passando dal filtro del concorso pubblico: “La platea dei lavoratori coinvolti ammonta a 5mila persone, buona parte dipendenti Asl ma numerosi sono anche i volontari delle associazioni che lavorano in convenzione. Ovviamente il sindacato guarderà con attenzione al percorso di stabilizzazione del personale; del resto si tratta di un progetto ambizioso”.

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