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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

"Falle nell'assistenza ai pazienti": Cgil contro la chiusura della Gastroenterologia

"L'unità operativa dell'ospedale di Galatina non doveva essere disattivata ma solo sospesa. Le liste d'attesa e gli esami si allungano": il sindacato chiede alla Asl di intervenire subito

LECCE – Criticità irrisolte per i pazienti dell'ospedale di Galatina, dopo la disattivazione dell'unità operativa di Gastroenterologia. La denuncia è firmata dalla Funzione pubblica Cgil che ha scritto una lettera ai dirigenti della Asl di Lecce e al direttore medico del presidio ospedaliero chiedendo un intervento immediato.

Il segretario Floriano Polimeno sostiene, infatti, che la decisione di chiudere è stata presa durante l'emergenza sanitaria da coronavirus ma non è stata condivisa in un tavolo di concertazione. “Considerato tutto – ammonisce il segretario – l'unità poteva essere semplicemente sospesa anziché chiusa”.

Da quel momento in poi non sono mancati, infatti, i disagi nell'assistenza ai pazienti e nelle attività di diagnostica endoscopica. Intanto “le liste di attesa e gli esami da recuperare crescono ogni giorno”.

Le presunte falle aperte sia per le urgenze da ricovero, sia per l'assistenza ambulatoriale, secondo Polimeno sono dovute anche al fatto che non è stata ancora attivata l'unità operativa di Gastroenterologia al “Fazzi”.

Con piano di riordino ospedaliero del 2019, la Regione Puglia aveva previsto infatti l'attivazione del medesimo reparto nell'ospedale di Lecce per consentire di spostare le attività ambulatoriali da Galatina al capoluogo.

La Funzione pubblica di Cgil Lecce individua una serie di problemi su cui occorre mettere mano: “Innanzitutto la disattivazione del codice edotto in Regione non consente più la prescrizione di alcune terapie infungibili ed in continuità di assistenza: a breve i pazienti ritorneranno per la prosecuzione dei piani, per ora prorogati dai decreti ministeriali e ciò impone una soluzione”.

E ancora: “La direzione generale ha chiesto di proseguire le attività ambulatoriali ma questo prosuppone la dotazione di ambienti idonei per le visite gastroenterologiche, le visite nutrizionali con redazione di piani dietoterapici, la somministrazione di farmaci biologici e l'ecografia internistica”.

Il sindacato ha individuato alcune criticità anche in Endoscopia digestiva: “Aver adibito i locali del padiglione De Maria per la gestione dei pazienti Covid-19 ha determinato il blocco totale dell’attività – denuncia Polimeno -. Abbiamo tentato di recuperare la diagnostica nella vecchia sede al quarto piano, ma tale collocazione necessita di supervisione e consenso da parte dei preposti organismi aziendali, almeno per la ripresa in deroga. Risulta pertanto urgente la programmazione di definitivi spazi per la ricollocazione, nel rispetto di tutte le norme di allestimento, per la piastra di Endoscopia digestiva”.

Fp Cgil invita quindi la direzione generale di via Miglietta a trovare rapide soluzioni per la Gastroenterologia, in una forma organizzativa indipendente dall'unità operativa di Medicina, dotandola di almeno 4 infermieri e un operatore socio-sanitario per poter estendere a 12 ore le attività ambulatoriali.

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