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Giù le mani dal punto nascita di Copertino: il personale in stato d'agitazione

Cobas chiede la revoca della delibera regionale: "Gravi disagi e precarietà per chi lavora nei reparti destinati alla soppressione". E annuncia manifestazioni a Lecce e Bari

COPERTINO- Sono arrivati a quota 13mila firme dei cittadini contrari alla soppressione del punto nascita dell’ospedale di Copertino e ora, i Cobas di Lecce, promettono battaglia su tutta la linea.

La categoria del Pubblico impiego procede spedita ed ha già dichiarato lo stato d’agitazione del personale Asl in servizio presso il “San Giuseppe”: un’azione che i sindacalisti ritengono necessaria alla luce dei “gravi disagi lavorativi e lo stato di precarietà del personale che faranno seguito alla chiusura di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria”.

“Prendiamo atto della decisione della giunta regionale pugliese di procedere allo smantellamento dei reparti, così come previsto dal piano di riordino ospedaliero, ignorando la contrarietà di 13mila cittadini che in queste ore stanno apponendo la propria firma in segno di protesta”, si legge in una nota stampa.

Il sindacato di base chiede la revoca della delibera regionale e stigmatizza il comportamento della giunta che, “bypassando le richieste del territorio”, ha dato disposizione al direttore dell’Asl di provvedere alla disattivazione del punto nascita di Copertino entra trenta giorni all’entrata in vigore del provvedimento.

Cobas ha intenzione di alzare il tiro, ed ha annunciato due manifestazioni in programma i prossimi giorni: davanti alla prefettura di Lecce e sotto la sede del Consiglio regionale a Bari, in concomitanza con la consegna delle firme nelle mani del presidente Michele Emiliano.

“Ci impegniamo a vigilare anche sul rispetto della legge in relazione all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) che prevedono, tra l’altro, l’analgesia del parto per tutte le donne che ne facciano richiesta e sul raggiungimento dei numeri e dei requisiti di sicurezza previsti”, proseguono gli esponenti sindacali.

Qualora, poi, la mobilitazione non dovesse sortire alcun effetto, Cobas si impegna ad adottare tutti gli strumenti di lotta sindacale, fino alla proclamazione di uno sciopero per tutto il personale sanitario impiegato nell’ospedale di Copertino.

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