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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Legge del terzo settore e volontari. Cgil: "Il 118 così rischia il collasso"

Il sindacato denuncia ripercussioni negative sul sistema che si regge sulle convenzioni con associazioni che forniscono alle Asl mezzi, soccorritori e infermieri

LECCE - “L'entrata in vigore della legge sul terzo settore avrà gravi ripercussioni sulle attività di volontariato svolte dalle associazioni del 118”: è l'allarme lanciato da Fp Cgil che ha interessato del problema sia il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, che i vertici della Asl di Lecce.

Ad impensierire il sindacato è la suddetta legge che entrerà in vigore proprio ad agosto: mese caldo dell'estate salentina che comporterà un aumento esponenziale della popolazione, con tutti i consueti rischi e le solite difficoltà di gestione dell'emergenza sanitaria.

Tornando alla norma, questa prevede che ciascun un volontario possa percepire un  rimborso spese di 10 euro giornaliere. Il compenso non dovrà comunque superare i 150 euro mensili.  

Quali saranno, quindi, le ricadute sul sistema di emergenza-urgenza? “Negative senz'altro – spiega il segretario Floriano Polimenno -. Buona parte del sistema si regge, infatti, sulle convenzioni con associazioni di volontariato che forniscono alle Asl, oltre ai mezzi mobili come ambulanze o auto mediche, anche autisti-soccorritori, soccorritori ed in alcune postazioni anche infermieri”.

Il sindacalista ritiene che le associazioni convenzionate dispongano già di un certo numero residuale di personale dipendente, “eppure la maggioranza dei turni viene coperta con personale volontario che rientrerebbe nei parametri della legge citata”.

“Sappiamo anche che molte associazioni sono intenzionate ad abbandonare il servizio che diventerebbe non più sostenibile economicamente se si dovessero assumere tutti i volontari in dotazione”, scrive il segretario.

Il rischio è alto: “Ciò metterebbe in ginocchio tutto il sistema dell’emergenza già gravemente carente nelle postazioni estive - prosegue la missiva -: oggi, infatti, solo 3 ambulanze delle 11 previste sono attive sulle marine, per giunta solo sulla costa ionica. Ancora più difficile risulterà coprire i turni infermieristici”.

Stando a quanto riportato da Fp Cgil, alcune postazioni del 118 non riuscirebbero già oggi a coprire completamente i turni degli infermieri e, per questo, alcune ambulanze avrebbe a bordo solo i soccorritori.

Il sindacato chiede ai dirigenti della sanità di intervenire rapidamente, ricordando come, a gennaio, la III Commissione consiliare avesse approvato il disegno di legge che prevede l’istituzione dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza della Puglia, l’Areu.

“La nuova agenzia dovrebbe consentire l'assunzione diretta di tutto il personale attualmente impiegato nelle varie associazioni di volontariato, pari a circa 4 mila unità – commenta Polimento -. Purtroppo quel disegno di legge non è ancora arrivato in Consiglio per essere discusso e approvato e quindi dell’Areu. L'agenzia darebbe invece una risposta al problema aperto dalla legge del terzo settore, stabilizzando gli operatori all'interno di un servizio di 118 che fa capo esclusivamente alla Regione”.

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