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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

“Distanze in estate ma non staremo a casa”: Puglia al lavoro sulla fase 2

L'epidemiologo Lopalco intervistato dal sindaco Salvemini: "Potenzieremo l'assistenza a distanza. Test sierologici a 8mila cittadini". In pochi però hanno sviluppato anticorpi, il rischio di nuovi focolai

LECCE – Test sierologici per individuare gli anticorpi, uso ragionato dei tamponi, potenziamento della rete ospedaliera e dell'assistenza domiciliare e a distanza dei pazienti. E ancora: misure di distanziamento sociale da rispettare anche durante l'estate per la gestione dell'emergenza, onde evitare che un solo errore di distrazione possa farci compiere passi indietro nella lotta al coronavirus.

Questi i temi trattati dal responsabile della task force della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco che ha risposto, in diretta su facebok, alle domande poste dal sindaco di Lecce, Carlo Salvemini.

L'epidemiologo ha innanzitutto confermato la buona notizia di una curva epidemiologica in discesa, in tutta Italia e nella nostra regione: “In Puglia il numero dei casi non è paragonabile a quello di altre regioni del Nord: siamo stati favoriti dal ritardo con cui il virus è arrivato da noi e abbiamo avuto del tempo per prepararci, compiendo uno uno sforzo biblico per attrezzare gli ospedali che non avevano a disposizione tutti i macchinari”.

Un plauso poi alla collaborazione dei cittadini “che sono stati bravi, più di altri” e al lavoro compiuto dai dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi che “sono riusciti a individuare in modo certosino i casi sospetti, bloccando le catene del contagio”.

La situazione positiva, però, è un'arma a doppio taglio: “I cittadini cominciano infatti a chiedersi perché debbano restare a casa se i numeri sono così bassi – ha ammonito Lopalco -; ma il ragionamento vale al contrario: noi vediamo pochi casi proprio perché siamo chiusi a casa. Anche nella fase di riapertura dovremo continuare a proteggerci dal virus che non è sparito e potrebbe tornare a correre velocemente”.

Il rovescio della medaglia è che il numero di persone che hanno sviluppato gli anticorpi in Puglia è molto basso e ciò espone la popolazione a maggiori rischi anche dopo: “Abbiamo fatto le prime indagini tra gli operatori sanitari e risultava positivo solo l'1 percento. Saremo in pochi, in Puglia, ad avere gli anticorpi e questo è l'altro paradosso. In assenza di una immunizzazione collettiva, il rischio di nuovi contagi è sempre presente”.

Anche la fase 2 dovrà quindi prevedere misure di distanziamento sociale e un ritorno alla normalità del tutto graduale: bisognerà quindi adattarsi a nuovi modelli relazionali e a nuovi schemi di condivisione gli spazi pubblici.

L'epidemiologo ha precisato che da un punto di vista tecnico sarà necessaria una limitazione dei contatti: “Non saremo chiusi a casa, non è possibile farlo con l'arrivo del caldo. Ma di certo non ci metteremo in spiaggia con gli asciugamani attaccati l'uno all'altro: servirà una via di mezzo, un compromesso tra l'esigenza di continuare a proteggerci e quella di riprendere una vita normale. Una militarizzazione del territorio è impensabile: dovremo quindi affidarci al senso civico e al rispetto delle regole”.

La Regione Puglia intanto è al lavoro sui principi fondamentali dettati a livello nazionale: l'impiego di test sieriologici per monitorare il livello di diffusione del virus; il rafforzamento dei servizi ospedalieri e domiciliari e di assistenza a distanza; l'impiego di applicazioni per il tracciamento e di misure di protezione individuale.

“Abbiamo già chiesto un rinforzo per il personale impiegato nei dipartimenti di prevenzione – ha chiosato Lopalco – e la Puglia si è già dotata di un software, a disposizione dei dottori di medicina generale, che permetterà di seguire i pazienti a distanza. L'assistenza domiciliare sinora è stata ostacolata dalla mancanza dei dispositivi di protezione individuale, appena sufficienti per gli operatori degli ospedali. Gli ambulatori sono stati chiusi, ora però i medici potranno visitare i pazienti nelle Rsa o assistere a domicilio i pazienti, evitando che persone con pochi sintomi arrivino in ospedale”.

La Regione Puglia sta per inaugurare anche i famosi hotel Covid: strutture residenziali che ospiteranno le persone che non possono restare in isolamento a casa, ma su base volontaria.

Lopalco ha anche spiegato che nelle ultime settimane è aumentato il numero dei tamponi effettuati e, di riflesso, i casi di positività, ma ciò non deve generare allarmismo: “La politica dei tamponi deve essere sensata e oculata: se li facessimo a caso sprecheremmo materiale e risorse, rischiando di intasare i laboratori”.

Il test sierologico, invece, non è ancora affidabile nelle diagnosi; aiuta però a costruire un quadro della circolazione del virus sul territorio: “La Puglia parteciperà a questa grande indagine nazionale, somministrando il test a 8 mila ai cittadini pugliesi sulla base dei dati forniti dell'Istat, proprio come nel caso di un censimento”.

Il governo di via Capruzzi è al lavoro anche nella stesura delle linee guida per affrontare la cosidetta fase 2: “Abbiamo creato un gruppo di esperti che fornirà indicazioni sugli spazi e sulle misure di distanziamento sociale, con proposte organizzative relative alla gestione degli spettacoli estivi, delle manifestazioni religiose o popolari e via dicendo, oltre agli accessi in spiaggia. La prima bozza dovrebbe essere pronta a fine mese, poi condivisa con le autorità e le parti sociali”, ha annunciato l'epidemiologo.

“La Regione Puglia, partendo da una situazione di svantaggio economico, ha fatto un grande sforzo, compiendo quasi un miracolo dal punto di vista sanitario. I modelli adottati all'estero, come in Germania, non possono essere facilmente replicati perché altrove dispongono di strutture ben diverse. Dobbiamo essere meno esterofili e fare i conti con le nostre risorse interne”, ha concluso l'epidemiologo.

Il bollettino epidemiologico del Salento 

Il sindaco Salvemini ha anche ribadito i dati del bollettino epidemiologico regionale: ieri si sono registrati 9 casi positivi in provincia di Lecce (per un totale di 443) e 2 nel capoluogo (61 in tutto). I posti di terapia intensiva sono scesi al 18 percento: “Una percentuale che indica il successo delle misure di lockdown, seguite diligentemente dalla popolazione".

Per quanto riguarda i controlli in città, il 18 aprile, sono state fermate 243 persone e comminate 3 sanzioni; le 28 attività commerciali controllate sono risultate tutte in regola. Anche oggi, 19 aprile, sarà garantita la sorveglianza delle marine attraverso l'impiego dei droni.

La Protezione covile intanto ha consegnato 23 farmaci e fatto la spesa a 15 famiglie in difficoltà, distribuendo 140 buoni spesa e consegnando 15 pacchi alimentari ai bisognosi. Nell'ultimo mese sono state assistite e aiutate 2500 famiglie in città.

Il governatore Michele Emiliano ha firmato un'ordinanza che dispone per il 25 aprile e il 1° maggio la chiusura di tutte le attività commerciali, comprese quelle di vicinato, a esclusione delle farmacie e delle para-farmacie. Saranno garantite, invece, le consegne a domicilio.

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