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Medici e infermieri bloccati a casa dalla neve: Asl chiede l'intervento della ditta Tundo

Problemi nelle prime ore del mattino con il cambio turno negli ospedali: la direzione generale trova una soluzione fino a domenica. Polimeno, Cgil: "Carico di lavoro sugli operatori della Tundo"

LECCE – Il Salento si è svegliato sotto un manto di neve, come ampiamente previsto. Ma lo spettacolo della natura ha coinciso con disservizi inevitabili per un territorio abituato a ben altre temperature. E quindi poco attrezzato per fronteggiare i capricci del meteo.

I disagi si sono riverberati anche all’interno delle strutture ospedaliere, dal capoluogo fino a Gallipoli, con gli operatori sanitari impegnati su un doppio fronte: quello delle emergenze legate alle complicazioni influenzali (e più in generale all’ondata di gelo) e quello del cambio turno, avvenuto con difficoltà.

Già nelle prime ore della mattinata, intorno alle 7.00, camici bianchi, infermieri e dipendenti che sono riusciti a raggiungere il posto di lavoro con mezzi propri, per permettere a chi era di turno di smontare, si contavano sulle punte delle dita.

La neve ha complicato tutto: auto ferme in garage, salite ghiacciate e copertoni inadatti hanno bloccato a casa decine di lavoratori. I colleghi non hanno potuto fare altro, quindi, che rimboccarsi le maniche e prolungare i turni negli ospedali, nell’attesa che arrivassero i rinforzi.

Nella tarda mattinata la direzione strategica della Asl di Lecce è quindi corsa ai ripari. Ed ha divulgato una nota con la quale incaricava formalmente la ditta Tundo di attivare un servizio di accompagnamento a partire dalle ore 13. Il servizio dovrebbe restare attivo fino a domenica, qualora dovessero persistere le stesse condizioni meteo reologiche di allerta gialla.

Gli operatori della Tundo quindi si sono messi su strada per dare un passaggio a medici di guardia medica, medici ospedalieri e personale infermieristico impossibilitato a raggiungere la sede di lavoro.

Il servizio riguarda anche i pazienti dializzati  impossibilitati a rientrare al domicilio. Ai direttori delle strutture sanitarie è stato fornito un numero di telefono della ditta Tundo che possiede diversi mezzi attrezzati con catene.

“Gli operatori sanitari si sono sottoposti a dei sacrifici, trattenendosi oltre il dovuto a causa delle condizioni di oggettiva difficoltà. I mezzi della Tundo sono per strada ma il cambio turno non è stato e probabilmente non sarà puntuale. I primi disagi si sono riscontrati già nel corso della notte e anche ai dipendenti di SanitaService è stato richiesto uno sforzo in più – ha raccontato Floriano Polimeno della Fp Cgil-. Questa mattina i dipendenti della società in house erano appena una quindicina e con spirito di sacrificio, dividendosi in compiti, hanno garantito anche il servizio di pulizia nelle strutture ospedaliere e sanitarie”.

Ma il tour de force più gravoso pare essere stato richiesto proprio agli operatori della ditta Tundo che solitamente si occupano del trasporto secondario per i pazienti dializzati. Questa la denuncia del sindacalista Cgil: “Sono preoccupato del carico di lavoro che grava su operatori costretti a fare, in contemporanea, tre tipi di servizio: trasporto secondario, trasporto dei medici della guardia medica in pronta disponibilità e dei dipendenti che li stanno contattando in queste ore”.

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