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"Economista e uomo generoso": il cordoglio del rettore per la scomparsa di Leoci

Il docente, associato di Economia aziendale, è venuto a mancare ieri. Pollice: "Grazie a lui l'Ateneo ha sviluppato i rapporti con i Paesi dell'Est Europa"

LECCE – Un lutto ha colpito l'ateneo salentino. È venuto a mancare ieri, 15 novembre, il professor Paolo Leoci, un'importante personalità che il rettore Fabio Pollice ha definito “un economista poliedrico, un uomo generoso con i suoi studenti”.

“A lui va il merito di aver sviluppato i rapporti tra il nostro ateneo e i Paesi dell’Est Europa – ha affermato il rettore nel suo messaggio di cordoglio -. Il suo approccio poliedrico ci ha regalato interessanti studi sulla sostenibilità, la contabilità ecologica, i sistemi di controllo dell’economia e i problemi legati all’armonizzazione contabile. Grazie al suo impegno possiamo oggi vantare progetti internazionali di scambio studentesco tra il dipartimento di Scienze dell’economia del nostro ateneo e l'accademia di Finanza di Mosca”.

“Mancherà a questa università non solo l’esperto economista, punto di riferimento per la comunità scientifica nell’ambito dell’evoluzione dei sistemi contabili russi, ma anche e soprattutto l’entusiasmo con cui coinvolgeva gli studenti nei suoi progetti e la disponibilità con cui si offriva di organizzarne i periodi di studio all’estero”, ha aggiunto Pollice.
 
Leoci era associato di Economia aziendale presso il dipartimento di Scienze dell’economia. Laureato in Economia e commercio presso l’ateneo di Bari, il professore aveva trascorso numerosi periodi di visiting presso l’accademia di Finanza di Mosca che gli avevano permesso di maturare una lunga esperienza sul tema delle associazioni professionali in Russia.

Dal gennaio 2008 era componente del comitato scientifico della rivista russa, “Mir Novoi Ekonomiki” (The World of New Economy) e dal 2009 componente del “Comitato per l’Internazionalizzazione” dell’Università del Salento.

Organizzava e conduceva fino alla sottoscrizione, convenzioni di studio e scambi culturali con università di Mosca, Colomna, Kiev e Makhachkala nella Repubblica del Daghestan.

Nel 2010 fu tra i fondatori della “Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale” che diffonde la cultura della sostenibilità attraverso il dialogo interculturale ed interdisciplinare.
 

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