Evade i domiciliari, picchia ex e figlio poi si lancia nel pozzo vuoto: polso fratturato
Un 44enne residente a Martano si è gettato in una cisterna alta 5 metri, dopo i maltrattamenti, per sfuggire ai carabinieri
MARTANO – Pomeriggio da incubo per una famiglia, nella Grecìa Salentina. Dopo aver picchiato ex e figlio, si lancia in una cisterna vuota pur di non essere acciuffato dai carabinieri: si frattura il polso e finisce in manette. Nuovi guai per A.I.B. (le iniziali per tutelare le vittime, ndr), 44enne di origini romene e residente a Martano. Intorno alle 17, i carabinieri della stazione locale lo hanno fermato, al termine di un pomeriggio piuttosto travagliato.
Il 44enne, innanzitutto, è evaso dai domiciliari ai quali era stato ristretto a fine marzo, con l’accusa di tentata estorsione, ai danni della ex convivente. In quell'occasione, cercò di farsi consegnare lo stipendio che la malcapitata guadagnava come badante presso una coppia di anziani. Oggi, invece, ha raggiunto l’abitazione di quest’ultima e si è introdotto con prepotenza. Una volta all’interno, ha picchiato sia la donna, sia il figlio, sfilando il telefono dalle mani della vittima per sottrarle la sim. Intanto, però, sono accorsi i militari, ma lui si è barricato in casa, assieme alla donna e al bambino, rifiutandosi di aprire la porta.
Si è poi dato a una disperata fuga, attraverso un balcone posteriore, per poi trovare un insolito, quanto rischioso rifugio: si è infatti lanciato in una cisterna vicina, priva d’acqua e dell’altezza di cinque metri. Nella caduta ha riportato diversi traumi, tra cui una frattura al polso e mano destra. I militari lo hanno immediatamente raggiunto, assieme agli operatori del 118. Trasportato presso l’ospedale di Scorrano, è stato medicato e sottoposto agli accertamenti clinici, per poi essere trasferito nel carcere di Lecce con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, evasione dai domiciliari, resistenza a pubblico ufficiale e violazione di domicilio.
Nel corso della delicata operazione, peraltro, è finito nei guai anche un altro individuo, estraneo alla vicenda. Si tratta di G.F., 63enne del luogo, denunciato perchè trovato in possesso di una pianta di Cannabis (nella foto a sinistra). I militari hanno infatti notato l'arbusto, alto circa due metri, in un'abitazione confinante a quella in cui stavano eseguendo l'arresto.