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Sabato, 20 Aprile 2024
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Aule ghiacciate: studenti delle superiori pronti a disertare le lezioni

La Provincia di Lecce ha comunicato che mancano i fondi per far partire i riscaldamenti in tutte le scuole superiori. I ragazzi pronti ad una mobilitazione unitaria

LECCE – Sarà un lungo inverno per gli studenti salentini. La colonnina di mercurio ha iniziato ad abbassarsi ed ecco ricomparire il più classico dei problemi delle scuole superiori: termosifoni freddi e ragazzi costretti a fare lezione battendo i denti.

Il disagio delle aule fredde si è riproposto anche quest’anno ma con un’aggravante: la Provincia ha comunicato che mancano i fondi per accendere i riscaldamenti e c’è poco da fare. Se gli anni precedenti i ragazzi se la sono cavata meglio (i termosifoni sono partiti a volte con ritardo, spesso a singhiozzo in molti istituti, ma comunque il problema è stato superato) l’anno accademico 2017/2018 va incontro a prospettive ben peggiori.

L’ente di Palazzo dei Celestini ha comunicato ai dirigenti di tutti gli istituti superiori che “manca la copertura della spesa da parte dei servizi finanziari”. Sulle spalle della Provincia di Lecce, lo ricordiamo, grava l’onere di provvedere alla manutenzione ed all’avvio degli impianti termici.

Ma l’ente, pur avendo individuato gli operatori economici cui affidare il servizio, non può procedere con l’aggiudicazione definitiva a causa della mancata approvazione del bilancio di esercizio. Il debito nelle casse ha raggiunto i 15 milioni di euro e sul fronte finanziario non si muove foglia.

La Provincia ha sventolato bandiera bianca sul problema che rappresenta l’apice dei disagi e disservizi legati all’applicazione, sofferta e confusa, della legge Delrio. Legge che pure ha lasciato nelle mani degli enti provinciali servizi essenziali (come la manutenzione delle strade e delle scuole) la cui gestione diventa sempre più difficoltosa.

E i ragazzi degli istituti superiori sono a dir poco allarmati: “Siamo pronti a mobilitarci – annuncia il rappresentante dell’Ites Adriano Olivetti di Lecce, Mario Fontana -. Di comune accordo con gli altri rappresentanti di Lecce abbiamo deciso di organizzare una manifestazione contro questo disservizio che non può essere passare inosservato e che viola l'articolo 2 comma 8(d) dello Statuto degli studenti”.

Così recita l’articolo citato da Fontana: “La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti”.

“Se la temperatura scenderà al di sotto di una certa soglia saremo pronti a tornare a casa perché un’aula fredda e umida non è un luogo salubre in cui trascorrere molte ore la mattina”, incalza Fontana.

E la sua non sembra essere una mera provocazione: “Noi siamo stanchi di questo problema che va avanti da anni e che, quest'anno, è arrivato all'apice – aggiunge -.  E siamo anche consapevoli del fatto che le singole scuole non abbiano alcuna responsabilità in merito; ma in queste condizioni siamo pronti anche a disertare le lezioni per protesta”.

Intanto l'associazione studentesta "Carpe Diem" ha chiesto, e ottenuto, un chiarimento con il presidente della Provincia Antonio Gabellone che si è attivato per risolvere il problema, "riuscendo a reperire le somme necessarie". Il disagio, quindi, dovrebbe essere superato quanto prima, stando a quanto comunicato dalla stessa associazione.

"Fortunatamente, grazie alle nostre richieste e all'attenzione del presidente Gabellone, possiamo dire di aver superato immediatamente il problema del riscaldamento per il terzo anno consecutivo", dichiara il presidente Giorgio Pala.

"Interesseremo la Regione alla prima seduta del Consiglio regionale dei giovani, convocata per il 24 novembre - aggiunge Agnese Ricercato del liceo De Giorgi - : questa tematica va affrontata e risolta subito di concerto con le istituzioni. La Regione ha riassegnato le funzioni alle Province ma, evidentemente, solo sulla carta, trattenendo invece le risorse economiche necessarie al loro svolgimento".

Per Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo consiliare Articolo 1-Mp, la vicenda "ha il sapore di una beffa perpetrata ai danni di studenti innocenti che ancora una volta sono costretti ad essere penalizzati da una politica disattenta". E si chiede: "Sarebbero questi gli effetti delle politiche tanto decantate portate avanti in questi anni dal Governo Renzi e dal ministro Delrio?"

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