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Scie luminose in cielo, dall’osservatorio: “Detriti spaziali precipitati nel Mediterraneo”

Due le segnalazioni giunte alla nostra redazione tra domenica e lunedì, da Galatone e Racale. Si è temuto potesse trattarsi dei rottami della stazione spaziale cinese

LECCE - La tanto temuta stazione spaziale cinese Tiangong-1, almeno per ora, non c’entra nulla. La pioggia dei suoi rottami, attesa sull’Italia centrale, nella fascia compresa tra Grosseto e San Benedetto del Tronto con ogni probabilità nel giorno di Pasqua, non ha infatti nulla a che a vedere con un altro fenomeno, registrato da alcuni salentini nelle ultime ore. In particolare, nella notte tra domenica e lunedì.

 Un primo avvistamento di quella che sembrava una meteorite è stato registrato intorno alle 3 e mezzo, ora legale, nei cieli di Galatone. E’ stata una lettrice di LeccePrima.it a segnalare quella strana scia luminosa, della quale non ha però saputo darsi una spiegazione.  Ma, soltanto poche ore dopo, all’alba, anche un altro lettore con il naso all’insù ha notato un fenomeno molto simile.  

Questa volta sui tetti di Racale dove, in direzione sud ovest, il cittadino ha scorto un corpo unico, di grosse dimensioni, poi frantumatosi in altri quattro, forse cinque corpi diversi. Ma si trattava di detriti spaziali, caduti sul Salento per la disintegrazione del terzo stadio della sonda Soyuz, di origini russe, utilizzata per da circa venti anni per diverse missioni, ma anche come vettore per raggiungere la base spaziale internazionale. A riferirlo è Vito Lecci, divulgatore scientifico e titolare del Parco astronomico “Sidereus” di Salve.

Video: l'avvistamento anche dal Salento

Il terzo stadio della sonda Soyuz è in fatti precipitato nelle acque del Mediterraneo proprio alle 3,25 della notte in cui sono stati notati gli strani avvistamenti. Il terzo stadio non è altro che l’ultimo dei vettori con i quali viene lanciata la sonda. Il primo, dopo aver terminato il carburante, cade da sé e “ritorna” nel punto di partenza. Dopodichè anche secondo, esaurito il carburante, lascia spazio al terzo. E’ stato quest’ultimo, che di solito resta in orbita, a cadere sul Salento, provocando questi originali, suggestivi scenari nel cielo. “L’atmosfera li disintegra e possono giungere dei frammenti molto piccoli, innocui per le persone”, ha spiegato Lecci.

Piccoli elementi che potrebbero schiantarsi su case o persone, del resto, saranno proprio quelli della stazione cinese Tiangong-1. Non sarebbe tuttavia la prima stazione spaziale a distruggersi, ha spiegato l'esperto. "Già anni addietro la stazione russa Mir si disgregrò completamente, ma senza disperderne frammenti sul suolo. Cosa contraria avvenne per la stazione americana Skylab, che fece un rientro incontrollato, rilasciando residui sul suolo australiano". Il passaggio previsto per Pasqua, dunque, potrebbe essere ricordato per una pioggia di frammenti, non molto grandi, ma dannosi qualora dovessero piombare sulle teste deicittadini o sui tetti delle case.

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