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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sospettati di quattro maxi rapine in città: due fermi, indagini sul terzo individuo

Una banda ritenuta responsabile dei colpi messi a segno nello stabilimento Valentino Caffè, presso Md, ai danni dell’agenzia assicurativa “Sara” e a Mondo Convenienza

LECCE – Intercettazioni ambientali per captarne gli scambi comunicativi e poi la svolta in un’indagine durata un mese e mezzo: due individui sono stati fermati nelle ultime ore dalla polizia, perché gravemente sospettati di rapine seriali in città. Di un terzo uomo è inoltre al vaglio la posizione, per stabilire eventuali responsabilità. Si tratta di Angelo Campanile, 44enne milanese arcinoto alle forze di polizia e alle cronache locali per reati simili e Salvatore Vecchio, 42enne di Cavallino incensurato. Gli agenti della squadra mobile, coordinati dal vicequestore aggiunto Alberto Somma, stanno valutando il quadro indiziario anche del terzo individuo, il quale potrebbe aver offerto la propria complicità e aver funto da “palo” o da “conducente” durante i colpi messi a segno.foto 1-25-40

I due fermati, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Maria Vallefuoco, risponderanno di varie accuse. Tanto per cominciare, del furto della Peugeot 307 di colore grigio, rubata a Lecce il 15 gennaio scorso e avvistata in tre delle quattro rapine perpetrate assieme a una pistola “Smith&Wesson”, poi ritrovata in un cespuglio (forse per essere recuperata), dopo uno dei quattro colpi. Anche il veicolo, così come parte del denaro rubato, è stato rinvenuto durante l’attività investigativa nei pressi di un condominio del rione Aria Sana, alla periferia della città. Era stata abbandonata lì, in uno slargo davanti alla palazzina.

foto 2-18-7Lo stesso giorno del furto, i due avrebbero messo a segno il colpo, intorno alle 16, nei locali del negozio “Mondo Convenienza”, all’interno del centro commerciale "Conad" di Cavallino. Un individuo, armato di revolver, ha fatto irruzione nella catena di arredamento, mentre il complice lo attendeva a bordo della Peugeot 307. Il malvivente, con addosso tuta scura e scaldacollo, ha arraffato la somma dal registratore e si sarebbe persino lamentato col cassiere per la cifra poco "soddisfacente". E, nella fuga, ha anche smarrito alcune banconote. Appena due giorni dopo, altro colpo del quale sono sospettati.

Il video: colpi in fila in poco tempo

Il 17 gennaio, infatti, intorno alle 20, i due ci hanno riprovato nel supermercato “Md” di via Ada Cudazzo, nei pressi di via San Cesario di Lecce. Identica pistola, stessa autovettura avvistata 48 ore prima, questa volta condotta da un terzo individuo. I carabinieri, ai quali sono spettati i rilievi, hanno accertato la presenza della Peugeot 307 di colore grigio: già in quella seconda rapina, la paternità dei colpi è stata attribuita ai “soliti” della banda. Una pausa di meno di tre settimane e sono tornati in azione. Questa volta in grande stile. Nel tardo pomeriggio dell’8 febbraio, infatti, i malviventi hanno preso d’assalto la nota ditta di torrefazione caffè, la “Valentino”, nella zona industriale di Lecce. Uno armato di fucile a canne mozze, l’altro del solito revolver, hanno fatto irruzione e sotto la minaccia delle armi, hanno immobilizzato i pochi dipendenti presenti negli uffici. Con un piano freddo, calcolato chirurgicamente, sono riusciti a portare via IMG_5942-3 22mila euro in contanti e ulteriori 14mila in assegni.

Quattrini sufficienti per potersi concedere un altro periodo-ristoro, prima dell’altro assalto. Quello di venerdì 23 febbraio, intorno alle 19,30, all’interno di un’agenzia assicurativa in centro, la “Sara”. Due individui travisati, quella sera, sono stati visti entrare nei locali di via Orsini del Balzo, Strattonato con veemenza il dipendente, hanno prelevato l’incasso e sono fuggiti. Alla luce del grave quadro indiziario, oltre a quella del furto del veicolo, l’accusa è anche quella di rapina aggravata, porto abusivo di arma e furto aggravato in concorso.

A fornire un consistente supporto agli agenti della squadra mobile leccese, i sistemi di videosorveglianza installati non soltanto all’esterno degli esercizi colpiti, ma anche tutt’intorno: i filmati hanno consentito di raccogliere elementi determinanti come la presenza di quel determinato modello di auto e i tratti somatici dei due in stato di fermo. Oltre ai riscontri offerti dai fotogrammi, però, di particolare importanza anche i colloqui telefonici tra i due, intercettati dati tecnici della questura. Gli agenti sono ora impegnati non soltanto nella valutazione delle responsabilità del terzo individuo, ma anche nella ricostruzione di eventuali, altre rapine. Non è infatti escluso che anche recenti colpi messi a segno nel capoluogo salentino possano essere riconducibili ai due individui che, per pericolo di reiterazioni di reato e per pericolo di fuga, sono attualmente in stato di fermo.

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