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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Nessuna programmazione per gli edifici dell'ateneo": la dura denuncia dei Cobas

Il sindacato di base punta il dito contro "interventi slegati che non risolvono i problemi". E lancia l'allarme sulla "sicurezza e sul benessere di tutti i lavoratori"

LECCE – Cobas torna a puntare il dito contro la gestione del patrimonio edilizio dell’Università del Salento. E denuncia “l’assenza di programmazione ed la discontinuità negli interventi che non hanno mai risolto gli annosi problemi degli edifici dell’ateneo”.  

Le conseguenze peggiori si sarebbe riversate sul personale in servizio, “costretto ad operare, talvolta, in condizioni particolarmente disagiate” e quindi, di riflesso, “sulle condizioni di benessere lavorativo e sulla sicurezza”.

“Questa situazione è comprovata dai numerosi documenti ufficiali redatti dal Spp, dal medico competente, dai gruppi di lavoro appositamente incaricati dall'amministrazione, così come emerge anche da quanto deliberato dal Consiglio d’amministrazione, e risulta oramai insostenibile”, si legge in una nota stampa diffusa dal sindacato.

Cobas indica una serie di priorità, mettendo in cima all’elenco “la necessità anche di organizzare la gestione delle criticità tecniche presenti in molti immobili dell'ateneo”.

Un caso su tutti è quello dell’edificio ex Gil, “dove una tromba d’aria di modesta entità ha divelto una vetrata con il rischio di provocare seri danni a cose e persone”. In più, a causa di lungaggini burocratiche, i luoghi non sarebbero stati ancora ripristinati in modo ottimale.

Altro caso emblematico sarebbe quello del mancato trasferimento del personale in servizio presso l'edificio ex Istituto Principe Umberto. A questo proposito, in sindacato ricorda che “il direttore generale uscente aveva assicurato che la programmazione del trasferimento degli uffici amministrativi sarebbe iniziata nel mese di ottobre 2017, precisando che il lieve slittamento di date era stato deciso per  dare  priorità  alle  lezioni  del  polo  umanistico”.

“I dirigenti preposti avevano assunto invece l’impegno, in sede di Consiglio d’amministrazione, di operare il trasferimento nel mese di settembre 2017”, puntualizzano dalla segreteria Cobas.

E ancora: il sindacato denuncia anche le condizioni in cui versa l'edificio “La Stecca”, allagatosi a seguito della rottura degli impianti idraulici e, “la situazione paradossale” creatasi presso il nuovo edificio multipiano del Disteba, “dove impianti di recente realizzazione già non funzionano più”.

Detti episodi sarebbero rappresentativi di una molteplicità di problematiche di natura tecnica in seno all’ateneo. Cobas chiede quindi di “porre rimedio a una situazione insostenibile e mai programmata, nonostante il continuo ricorso a consulenze e incarichi esterni che hanno portato ad un incremento della spesa, senza alcun beneficio per l'ateneo”.

“Auspichiamo l’intervento immediato del nuovo direttore generale che, valorizzando le professionalità tecniche presenti all’interno dell’Università e operando una razionale riorganizzazione degli uffici tecnici, possa garantire il ripristino di idonee condizioni di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori”, conclude il comunicato stampa.

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