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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lotta al narcotraffico nell’Adriatico: quattro arresti all’alba

Nell’ambito dell’operazione denominata “Bogotà”, i finanzieri hanno fermato individui cittadini italiani e albanesi e sequestrato un ingente carico di droga

LECCE - Lotta al narcotraffico nell’Adriatico: la guardia di finanza sgomina una organizzazione italo-albanese, arresta individui in flagranza di reato e sequestra 700 chilogrammi di droga. E’ stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due italiani e altrettanti cittadini albanesi nel blitz condotto dalle fiamme gialle. Dalle prime ore del mattino, infatti, i finanzieri dei nuclei di polizia economico finanziaria di Lecce e Brindisi, al termine di un’attività di indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, hanno arrestato quattro individui (due in carcere e due ai domiciliari) appartenenti ad un’organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Al termine degli esiti raccolti dai militari del Goa di Lecce e della sezione mobile del Nucleo di Brindisi, il gip presso il tribunale di Lecce, Michele Toriello, ha emesso su richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Alessio Coccioli, un provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti di due uomini di nazionalità albanese:  Ervin Luja di 38 anni e Maijus Muca di 29. Ha anche previsto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Antonio De Marco, un 49enne di Torchiarolo e di Emanuele Valentino Fazzi  residente ad Erchie.

L’inchiesta, denominata “Bogotà”, ha accertato il coinvolgimento  nei traffici illeciti  di 51 cittadini di nazionalità italiana ed albanese, tutti deferiti alla Procura della Repubblica del capoluogo salentino per detenzione e traffico di stupefacenti, di cui 10 tratti in arresto in flagranza di reato nel corso di varie operazioni di servizio svolte nel corso delle indagini in varie località italiane (Bolzano, Livorno e nelle due città salentine) con il sequestro di rilevanti  quantitativi di stupefacente: si tratta di 600 chili di marijuana, 21 di hashish, 2di cocaina e 32 di eroina e di numerosi mezzi utilizzati per il trasporto dello stupefacente stesso tra cui imbarcazioni, furgoni ed autovetture munite di sofisticati doppifondi. Gli indagati, strutturati in vari gruppi criminali, erano radicati nelle provincie di Lecce e Brindisi con tentacoli “imprenditoriali” fino alla Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Basilicata e persino in Belgio, dove erano soliti approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina che successivamente distribuivano sulle piazze locali.

Il video: fiamme gialle in azione all'alba

1.foto-Bogotà-2Dalle  indagini è inoltre emerso come, in alcuni casi, usassero fornire “supporto logistico” anche ad altri gruppi criminali stanziati nel Paese delle Aquile, individuando gli immobili in cui custodire lo stupefacente giunto via mare e alloggiare gli scafisti e gli altri sodali  addetti alle operazioni di sbarco, fornendo anche la disponibilità di mezzi ed autisti per il trasporto dello stupefacente verso varie destinazioni su tutto il territorio nazionale.

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