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Martedì, 16 Aprile 2024
settimana Supersano

Prima lo sfratto e poi l'occupazione abusiva dei figli. Una donna chiede giustizia

E' una vicenda dai contorni kafkiani quella che arriva da Supersano, dove la legittima proprietaria chiede di tornare in possesso della sua proprietà

LECCE – E’ una storia di diritti negati e proprietà violata quella arriva da Supersano. Protagonista, suo malgrado, una donna originaria del basso Salento ma residente da anni a Modena. La sua disavventura inizia un po’ di tempo fa, quando concede in locazione un appartamento di sua proprietà a Supersano, a un uomo di origini marocchine. Ben presto la situazione si complica, vista la persistente morosità dell’inquilino che non le corrisponde il canone d’affitto, recandosi per lungo tempo in Marocco. La donna decide allora di affidarsi a un legale, l’avvocato Francesca Antonazzo (del Foro di Modena) che, di concerto con il collega Giovanni Colazzo (del Foro di Lecce), ottiene uno sfratto esecutivo attraverso gli ufficiali giudiziari.

Cambiano la serratura e s'insediano

E’ a questo punto, però, quando la legittima proprietaria pensava di aver risolto la querelle con il suo inquilino, che la situazione precipita. Lo scorso 17 giugno, infatti, le comunicano telefonicamente che qualcuno ha occupato abusivamente il suo appartamento. Il fratello si reca immediatamente presso lo stabile in via Carlo Alberto, dove qualcuno ha prima forzato la porta d’ingresso e poi sostituito la serratura. All’interno vi sono tre uomini che affermano di essere i figli del marocchino, i quali non hanno alcuna intenzione di lasciare l’appartamento, spiegando di essere entrati per recuperare gli oggetti del padre (in realtà masserizie di scarso valore inventariati dall’ufficiale giudiziario). La proprietaria decide quindi di sporgere querela presso i carabinieri di Modena, che la trasmettono ai colleghi di Ruffano.

Negato lo sgombero forzato

I carabinieri, giunti sul posto, identificano le persone che si trovano nell’appartamento e riferiscono al magistrato di turno, che nega il consenso a uno sgombero forzato dello stesso.

Trascorrono due settimane e la situazione, anziché migliorare, precipita. La mattina del 2 luglio, l’ufficio anagrafe del Comune di Supersano comunica alla signora che i soggetti destinatari della precedente querela hanno chiesto di stabilire la residenza proprio nell’appartamento occupato abusivamente. Al funzionario dell’anagrafe non sfugge, però, che quell’appartamento è stato oggetto di sfratto esecutivo. La legittima proprietaria decide quindi di presentare una nuova querela.

E intanto sempre più persone in casa

Trascorre un altro mese e la donna, attraverso il suo legale, presenta alla Procura di Lecce una nuova memoria in cui chiede che il giudice competente provveda a emettere un provvedimento di sequestro preventivo dell’immobile. Tutto inutile. A metà ottobre, come se non bastasse, i vicini comunicano alla proprietaria che l’appartamento è occupato, oltre ai tre figli del marocchino, anche da altre persone.

La donna, sempre più preoccupata ed esasperata, prova a sollecitare l’intervento della magistratura e delle forze dell’ordine, inviando una comunicazione alla polizia municipale e ai carabinieri, evidenziando come “necessario l’intervento, oltre che a mia tutela, anche in considerazione del pericolo legato al terrorismo e ogni altra attività collegata di cui il nostro paese è vittima. In difetto, declino ogni responsabilità che possa derivare dal mancato controllo del territorio che ritengo sia dovuto in simili circostanze”.

In queste settimane i militari dell’Arma hanno eseguito tutti rilievi e le constatazioni del caso, inviando all’autorità giudiziaria le varie informative, restando in attesa dei provvedimenti da adottare. A distanza di quasi cinque mesi, però, nulla è cambiato in questa vicenda dai contorni kafkiani, in cui la legittima proprietaria di un immobile chiede “semplicemente” che sia ristabilito il naturale (e legale) ordine delle cose e di tornare in possesso di un bene di sua proprietà, secondo quanto previsto dalla legge.

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