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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Videocamere puntate sulla sua casa: fruttivendolo ai domiciliari con eroina

Un 50enne leccese, noto alle forze dell’ordine, aveva nascosto la droga tra casa e pubblica via. Ieri il blitz: sequestrati oltre 6mila euro

LECCE – Durante il blitz della polizia nella sua abitazione, il campanello suonava di continuo: erano gli acquirenti della droga, con i soldi nelle mani  pronti per comprare la dose quotidiana. Come tutti i giorni, la fila di persone a partire dalle 16,30. Antonio Rizzato, un fruttivendolo leccese di 50 anni, arcinoto alle cronache locali per diversi altri reati, si trovava ai domiciliari per stupefacenti, ma continuava a spacciare con un sistemafoto arrestato-14 pianificato nel minimo dettaglio. Un maxi quantitativo di droga sottoposto a sequestro dopo il sopralluogo nel quale è finito in manette.

Su propria iniziativa, dopo aver notato diversi movimenti, gli agenti della sezione volanti, diretti dal vicequestore aggiunto Eliana Martella, hanno stanato la centrale dello spaccio allestita all’interno della casa, nella zona del centro storico nota come “Giravolte”. Nel pomeriggio di ieri il blitz. I poliziotti hanno lasciato i mezzi in lontananza, per non essere scoperti. Il primo a suonare il campanello dell’appartamento di Rizzato, è stato un tossicodipendente, noto alle forze dell’ordine.

Un’azione lampo. L'individuo è rimasto sull’uscio, ha recuperato la droga dopo aver ceduto i soldi e si è allontanato. Pochi secondi dopo una scena ideIMG-20180130-WA0020-2ntica. Un secondo acquirente bussa alla sua porta e apre la moglie di Rizzato. E’ a quel punto che i poliziotti si introducono in casa e parte un’ispezione. In camera da letto, nascosti in una scarpa, oltre 6mila e 150 in contanti, il presunto incasso di una giornata, al quale si sommano ulteriori 450 euro trovati nelle tasche dei pantaloni del 50enne. Il denaro è stato rinvenuto assieme a un kit per il confezionamento delle dosi di droga e allo stesso stupefacente. Si parla di oltre un chilo e 432 grammi di eroina, 15 grammi di cocaina e 51 di marijuana. Lo stupefacente era distribuito tra l’appartamento, gli indumenti intimi di Rizzato e persino all’esterno dell’abitazione.

La conferenza stampa dopo le manette

E’ quest’ultimo dettaglio ad aver colpito gli inquirenti. Il 50enne, infatti, aveva occultato la maggior parte della droga per strada: alcune dosi all’interno di un tombino, diverse altre in un contatore per il consumo dell’acqua (in foto). Andava ad approvvigionarsi in base alle richieste, on demand si direbbe. E per tenere la sostanza sotto controllo, Rizzato aveva escogitato un metodo: piazzando una microcamera collegata a un monitor tenuto costantemente a vista, all’interno di un forellino ricavato da un vaso di fiori, posto sul davanzale di casa.IMG_1169-2

Quando, intorno alle 16,50 di ieri i poliziotti sono entrati in casa, si sono ritrovati davanti a una sorta di market dello stupefacente. Il citofono squillava di continuo, tanto che un agente ha più volte aperto la porta, ritrovandosi di fronte a tossicodipendenti esterrefatti e increduli: davanti non avevano Rizzato, ma i poliziotti in divisa. Sono stati tutti identificati. Al termine dell’attività, Rizzato è stato accompagnato nel carcere di Borgo San Nicola, alle porte della città, su disposizione del pm presso la Procura della Repubblica di Lecce, Stefania Mininni. Sono inoltre in corso accertamenti sulla moglie, indagata in concorso.

Rizzato, con alle spalle reati legati allo spaccio di stupefacenti, è finito sulle pagine delle cronache locali due anni addietro, perchè coinvolto in un pestaggio. Era stato accusato di aver procurato l'asta in metallo con la quale fu picchiato selvaggiamente un individuo. Gli arresti, per quella violenta rissa in centro, furono quattro: ma il 50enne si rese irreperibile e fu ritrovato alcune ore dopo dagli agenti della questura leccese.

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