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Spari davanti ai bimbi: colpita casa di un 41enne coinvolto nel blitz “Vortice- Déjà vu”

Colpi d'arma contro il balcone di Angelo Napoletano, di Squinzano, ai domiciliari a Torchiarolo e fratello del noto Roberto

TORCHIAROLO (Brindisi) – Paura, nel tardo pomeriggio, a Torchiarolo. Chi ha sparato, lo ha fatto infischiandosene della presenza dei bambini. Ignoti, come si apprende dal quotidiano BrindisiReport.it, hanno esploso una raffica di colpi contro l’abitazione di Angelo Napoletano, il 41enne di Squinzano e domiciliato nel comune brindisino, ristretto agli arresti domiciliari.  Intorno alle 19,15, in via Umberto I, nel cuore del paese, sono stati indirizzati dei proiettili, di cui ancora non si conosce il calibro, verso il balcone dell’uomo, coinvolto nel blitz contro la Sacra corona unita denominato  “Vortice - Déjà vu” e fratello del più noto Roberto, un nome arcinoto alle cronache salentine.

Video: i sopralluoghi dei carabinieri

Proprio per via di quell’indagine, condotta nel 2015 dai carabinieri, il 41enne si trova ristretto al regime degli arresti domiciliari, per reati relativi allo spaccio di droga. Improvvisamente, è stata udita la raffica. Non è dato sapere in quanti fossero, di certo c’è che un’auto sarebbe stata notata. Non è escluso che qualcuno possa aver anche appuntato il modello e il numero di targa. Una circostanza che ora i carabinieri della stazione locale stanno analizzando. Fortunatamente, sebbene dal centro transitassero in tanti, nessuno è rimasto colpito. Le conseguenze, in caso contrario, sarebbero inenarrabili. Vi erano infatti ragazzini che stavano facendo esplodere i petardi “superstiti”.

I rilievi dei carabinieri di Brindisi

E’ stato lo stesso Napoletano ad affacciarsi dal balcone per capire che cosa fosse accaduto. Ha afferrato il vaso di una pianta e lo ha scagliato per strada, colpendo un’auto parcheggiata nei paraggi, intestata a un uomo estraneo alla vicenda. La strada, peraltro, è sede di diversi negozi del paese. I passanti, dopo aver realizzato che si trattava di una sparatoria, si sono rifugiati all’interno di un bar. Sul posto, per le indagini, anche i militari della compagnia di Brindisi e i colleghi della Sezione scientifica per i rilievi e i calcoli balistici. Napoletano è stato accompagnato in caserma, per essere ascoltato dagli inquirenti.

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