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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Gallipoli fuori dalle dieci big per diventare “Città italiana della Cultura” del 2020

Il ministero dei Beni culturali ha comunicato le dieci finaliste che si contenderanno il titolo, ma la città bella, che era tra le 31 preselezionate, resta fuori. Bitonto l’unica pugliese ancora in corsa

GALLIPOLI - Il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo annuncia le dieci città che si contenderanno il titolo di Capitale italiana della Cultura 2020 e per Gallipoli svanisce, per un soffio, il sogno di concorrere sino all’ultimo per la conquista del titolo di riconoscimento. L’amministrazione comunale del sindaco Stefano Minerva aveva infatti inviato nei mesi scorsi presso il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo la candidatura e il relativo dossier a nome della comunità gallipolina per concorrere al titolo di città nazionale della cultura. La proposta dell’amministrazione comunale era riuscita anche a superare la preselezione ed a rientrare tra le 31 città in corsa per il titolo sulla base della decisione del ministero trasmessa al presidente della conferenza unificata per avviare la procedura di valutazione che si concluderà entro il 31 gennaio prossimo. Ma nei giorni scorsi la piccola doccia fredda, sulle aspirazioni della Città della Poesia e dei rinvigoriti luoghi di cultura gallipolini, è arrivata con l’annuncio delle dieci città finaliste tra le quali non figura, purtroppo, anche Gallipoli. Un appuntamento prestigioso che quindi per ora è rimandato.

Sulla base della comunicazione ufficiale del 15 gennaio scorso del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo infatti le dieci città che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 saranno Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Le città della short list arrivano in finale superando le altre 21 candidate al bando dello scorso maggio e preselezionate ad ottobre e ora saranno queste dieci città  a dover presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. La validità formale di ogni candidatura e dei singoli dossier verranno esaminati da una giuria di sette esperti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica. La città vincitrice potrà rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, attuando il proprio progetto grazie al contributo statale di un milione di euro.  

La città Capitale Italiana della Cultura 2020 verrà scelta sulla base dei risultati dei relativi colloqui entro il 31 gennaio prossimo e il titolo di sarà assegnato, come di consueto, nell’ambito di una cerimonia pubblica nella sede del ministero dei Beni culturali  il prossimo 16 febbraio alla presenza del ministro Dario Franceschini. Nel 2017 la città capitale italiana della cultura è stata Pistoia, mentre per l'anno in corso il titolo è stato assegnato nel Gennaio dello scorso anno alla città di Palermo. L’iniziativa, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018, è volta a sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.     

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