Nella terra di nessuno solo discariche: una lunga ferita tra Lecce e Surbo

LECCE/SURBO – In una terra di nessuno, nei pressi della zona industriale a nord di Lecce, proliferano le discariche abusive. Una piaga annosa, certo, alimentata dall’abbandono indiscriminato di materiale di vario tipo soprattutto da parte di padroni e padroncini di piccole imprese, ma che ha conosciuto una certa recrudescenza dopo l’introduzione del porta a porta sia nel capoluogo salentino che a Surbo, le cui amministrazioni si dividono la competenza su questa vasta area.

Non sono pochi infatti gli abitanti che gettano sacchi di spazzatura ai bordi della strada, approfittando delle ore serali e notturne. L’inciviltà e l’evasione tributaria - chi non paga la tassa sui rifiuti, si sa, non riceve il kit per la raccolta - si saldano in un groviglio le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Una delle discariche più visibili si trova sulla Provinciale 45, prolungamento di via Vecchia Surbo, una strada martoriata. 

L’arteria corre parallelamente alla Ss 613 per Brindisi e a viale Chiatante, il primo della zona industriale: non è secondaria, considerando che in orari di lavoro è abbastanza frequentata, che si dipana dalla rotatoria subito dopo il ponte su cui scorre la tangenziale.

In quel punto come in altri sono stati numerosi gli interventi di bonifica, ma a distanza di poco tempo tutto torna come prima. Negli anni ci sono stati anche diversi incendi, appiccati da qualcuno che forse ha pensato di tagliare la testa al toro, e l’ipotesi di installazione di telecamere – l’unico vero deterrente possibile – è stata più volte annunciata ma mai realizzata. Resta così la rassegnazione di trovarsi davanti a una battaglia impari, dove l’incapacità e impotenza delle amministrazione va di pari passo con atteggiamenti incivili e talvolta criminali che sono purtroppo ancora molto diffusi.