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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I ragazzi della Lupus 2014 si allenano sognando Tokyo 2020

Nel Sud Italia sono gli unici ad aver formato una squadra di boccia paralimpica. I pionieri leccesi attesi ai campionati internazionali di Trieste del 9 e 10 dicembre. Puntando anche alla nazionale e verso obiettivi sempre più alti

LECCE – Il loro entusiasmo è trascinante, la voglia di emergere doppia. Sì, perché sono i pionieri al Sud di una disciplina che sta emergendo negli ultimi anni anche in Italia, ma che finora ha fatto proseliti quasi esclusivamente nel Settentrione: la boccia paralimpica.

Loro sono i ragazzi dell’associazione salentina Lupus 2014. Nella vita hanno imparato fin da subito a gettare il cuore oltre l’ostacolo per raggiungere ogni obiettivo. E quest’espressione metaforica si è tramutata nel loro caso nella pratica di un vero e proprio sport.   

Non tutti sanno che Andrea Cozza (presidente), Giuseppe Rollo (vicepresidente), Ivan Indraccolo, Alessandro Rollo e Carlo Schipa sono davvero gli unici, in tutto il Mezzogiorno d’Italia, ad aver creato una squadra per un'attività rivolta a persone affette da forme di disabilità particolarmente gravi. Sono la dimostrazione vivente che chiunque può farfe sport a ottimi livelli e coltivare immense ambizioni. La loro, non certo nascosta, è di raggiungere le paralimpiadi di Tokyo del 2020.  

La boccia paralimpica è simile per certi versi a quella classica. Le gare si disputano su campi di 12,5 metri per 6, ma gli attrezzi sono di materiali più morbidi, adatti alle particolari esigenze di questi atleti. Per saperne di più su regolamenti e benefici per chi pratica questo sport, si possono consultare due link: uno rimanda a un utile articolo di Abilitychannel.tv, l’altro a un servizio sul format della Rai Sportabilia, presente su Youtube. 

Nel ricordo di Rosalba Cazzato

Il presidente, Andrea Cozza, spiega che l’associazione è stata fondata nel 2014 con più obiettivi: abbattere le barriere architettoniche e consentire a chi, pur affetto da difficoltà motorie particolarmente gravi e quindi tagliato fuori da molti percorsi, abbia voglia di praticare sport, socializzare, confrontarsi.

Si tratta di un progetto nato in memoria della compianta Rosalba Cazzato, scomparsa nel marzo del 2012. “Una grande donna - ricorda Cozza – che ha portato per la prima volta lo sport paralimpico in Puglia. Noi eravamo con lei e ne continuiamo l’opera”. Un gesto concreto, dunque, per dare successione all’esempio lasciato da Rosalba, ancora oggi vista coma una bandiera e un punto di riferimento.  

Rosalba, infatti, fece parte del direttivo della Consulta provinciale sull'handicap e fu presidente della Filanto Lecce, società sportiva che raggiunse in passato ottimi risultati in diverse discipline paralimpiche.

Fasi di allenamento

Il 9 e il 10 agli internazionali di Trieste

Lupus 2014, dunque, è sorta nel solco di quell’esperienza e, sebbene siano vari gli sport svolti dall'associazione, è ora in particolare con la boccia che i ragazzi locali sperano di raggiungere importanti traguardi. Fin da subito. Già, perché il 9 e il 10 dicembre il team sarà chiamato a dare prova delle proprie capacità ai campionati internazionali di Trieste. Vi partecipano diverse associazioni del Nord, alcune rappresentative straniere e, appunto, i cinque leccesi. “E daremo tutto il nostro impegno come unica rappresentativa del Sud”, promette il vicepresidente, Giuseppe Rollo.

L’associazione, che ha sede legale a San Cesario di Lecce e che si mantiene grazie alla generosità di iniziative private, in questi giorni si sta allenando presso la palestra nel tensostatico del campo scuola “Montefusco” del capoluogo.

Video: gli altleti salentini si presentano

Ma l’appuntamento di Trieste non è stato il primo e non sarà certo l’ultimo per un movimento che sta crescendo. “Ad agosto si sono svolte le selezioni per la Nazionale, ma purtroppo non siamo riusciti a entrare”, ricorda Rollo. Ma la speranza che qualcuno di loro vesta la maglia azzurra non è morta certo lì. “Spero che riusciremo a entrare per i mondiali”, è il suo auspicio. Il calendario è al momento ancora da fissare.

Diffondere la cultura dello sport, stare insieme, sentirsi orgogliosi di appartenere a una squadra e rappresentare una terra. Tutto questo sono i ragazzi della Lupus 2014, che sperano di coinvolgere sempre più persone alle loro iniziative. Stanno sicuramente maturando tutta l’esperienza necessaria per diventare buoni maestri per altri giovani disabili di tutta la provincia che in futuro potrebbero avvicinarsi alla boccia paralimpica.

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