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Il ritorno del lupo tra Otranto e Leuca dopo un secolo. Ente Parco a lavoro per la tutela

Le fotocamere installate nell’area hanno registrato la presenza di almeno un cucciolo di lupo di un anno e due individui adulti. Gli studi affidati dal 2016 all’equipe del faunista Marzano

OTRANTO – Le sue tracce sul territorio e nelle boscaglie del Salento si erano perse ormai da circa un centinaio di anni, ma ora la presenza di alcuni lupi anche nelle zone più a sud della penisola, tra Otranto e Leuca, è stata attestata con avvistamenti e studi scientifici specifici sulla fauna selvatica. La notizia si rincorre da alcuni giorni, mentre gli avvistamenti anche recenti, tra la primavera e l’estate scorsa, documentati con rilevazioni video e fotografiche, con l’ausilio di fototrappole,  hanno certificato lo spostamento della presenza dei lupi più a sud delle precedenti colonie riproduttive documentate tra le zone del Gargano e del versante barese e dell’alto ionio. Dopo quasi un secolo di assenza dunque il lupo è tornato a ripopolare anche il Salento. La scoperta è stata realizzata nell'ambito di uno studio scientifico commissionato e sollecitato dall'ente del parco naturale regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase” nel 2016.

Gli studi sono stati condotti dal faunista Giacomo Marzano e dai ricercatori Francesca Crispino, Michela Rugge e Giacomo Gervasio. Le immagini delle fotocamere installate nell’area parco hanno registrato la presenza di almeno un cucciolo di lupo di un anno e due individui adulti, di cui uno maschio. Questo attesta la presenza stabile della specie nella zona e le nuove scoperte estendono la gamma di distribuzione della specie in Puglia, che si spinge a circa cento chilometri più a sud, facendo di quest’area l'estremo limite orientale italiano delle popolazioni di lupi. I primi risultati delle ricerche sono stati pubblicati anche su un recente report del Biodiversity Journal e riportano glie esiti dello studio preliminare su animali selvatici o randagi potenzialmente dannosi per le colture e l'allevamento nell'area protetta tra Otranto e Leuca sollecitato proprio nel 2016 dall’ente di gestione del parco.

Le indagini scientifiche hanno portato a documentare anche attraverso, i rilievi fotografici, la ricomparsa del  lupo, nella penisola salentina e gli esiti risultano in linea con un trend generale che vede una ricolonizzazione in corso da parte di questa specie, in  tutto il Sud Italia. Per quanto riguarda la presenza del lupo in Puglia, i dati ufficiali aggiornati al 2016 indicavano che la specie si distribuiva per circa il trenta per cento del territorio regionale, inclusa tutta la parte nord-occidentale, l'altopiano delle Murge e le gole dell'arco ionico. I dati fino a quel momento registrati mostravano anche la presenza di nuclei familiari nell'area del parco nazionale del Gargano e dell'Alta Murgia, mentre ora l’aggiornamento porta ad attestare la presenza del lupo nel Salento dopo oltre  un secolo di assenza. Proprio l'identificazione di un branco riproduttivo nei boschi della dorsale tra Otranto, Andrano, Tricase e Leuca indica anche un certo grado di stabilità territoriale della specie nella zona del sud Salento, ma sarà necessario in questo stadio di approfondimento, determinare anche il  grado di purezza genetica degli animali.   

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“Oltre ad essere parte del contesto più ampio delle dinamiche di distribuzione del lupo in Italia, questa scoperta è particolarmente importante alla luce della marginalità territoriale del Salento rispetto al range di distribuzione noto e conferma la presenza della specie anche in aree considerate non ecologicamente ideali” spiega Giacomo Marzano, “e il fenomeno può essere attribuito alla naturale espansione della popolazione, che negli ultimi anni ha ricolonizzato il centro e le zone di bassa collina e si è persino mosso vicino a grandi città e in aree recentemente considerate non particolarmente adatte. Nel Salento, il contesto ambientale degli avvistamenti e della potenziale connessione con popolazioni stabili nel resto della Puglia, sono pesantemente influenzati dalle attività umane. La ricolonizzazione in corso del lupo è ulteriormente alimentata dalla scarsità di risorse naturali nella zona a sud di Lecce”.

L’Ente del parco regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase, già operativo nel monitorare l’evoluzione di questa importante scoperta, si sta attivando anche per portare avanti progetti che mantengano l’equilibrio dell’ecosistema nonché la tutela dei locali allevatori. Di pari passo con la ricomparsa del branco dei lupi sul territorio salentino cresce infatti anche il timore per le possibili aggressioni di altri animali e per gli allevamenti di ovini e bovini. “Di fondamentale importanza” spiega il biologo del parco del versante adriatico, Francesco Minonne, sarà lo studio comportamentale di questa specie per la migliore comprensione delle abitudini alimentari nei nostri ecosistemi. Circa la salvaguardia e la tutela del bestiame contro eventuali aggressioni” dice lo stesso Minonne, “l‘ente del Parco offre il supporto tecnico necessario per la migliore convivenza possibile e per capire se derivino effettivamente dal lupo o, come in questi anni è accaduto, da branchi di cani randagi. Invitiamo per questo le comunità a segnalare sospetti avvistamenti nell’area parco”. Tutte  le informazioni utili necessarie potranno essere reperite anche presso la sede dell’ente parco Otranto-Leuca che si trova nel castello Spinola-Caracciolo ad Andrano.

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